FRECCE TRICOLORI
FRECCE TRICOLORI

 

 

Sono un Sottufficiale dell'Arma Aeronautica, da diversi anni a riposo, ma mi  considero sempre in Servizio Permanente. Infatti ho mantenuto i ritmi militari: sveglia ore 06,00 - colazione - rancio (HI ! ) ore 12,00 ecc. Contestualmente ho continuato, più  convinto che mai, a vivere secondo i principi e gli indottrinamenti che la  meravigliosa Arma Azzurra mi ha  elargito a piene mani:

onestà, umiltà,educazione, rispetto per tutti, disciplina in tutte le sue  forme.

 

Ho trascorso la mia vita professionale al servizio dello Stato per quasi 40 anni. Ho raggiunto il massimo grado previsto per i Sottufficiali. Dismettere l'Uniforme è stato traumatico, ricordi tantissimi; malgrado il trascorrere del tempo mi capita molto spesso di risvegliarmi al mattino dopo aver sognato di essere ancora in servizio o di  rivivere  episodi di vita militare. Mi rendo conto che questo può suscitare ilarità ma chi ha indossato l'Uniforme per tanto tempo può capirmi.

 

Sono nato a Taranto nel 1944, malgrado in una zona di mare, anzi due mari, la mia carriera professionale si è svolta nell’Arma Aeronautica piuttosto che nella Marina Militare, seguendo la tradizione di famiglia nella meravigliosa Arma Azzurra. Ho percorso l’intera carriera militare dei Sottufficiali, spina dorsale delle Forze Armate, raggiungendo il massimo grado previsto ed insignito con l’Onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Nel 1968, per un congruo periodo di tempo, ho prestato servizio presso l’Ufficio Cifra e Sala Radio del Comando della 2^ Regione Aerea. Successivamente fui trasferito presso il Centro Radio Trasmittente di Castel di Decima (RM). Avevamo in dotazione il verticale Caimi dal peso non indifferente, costruito nello Stabilimento di precisione EMILIO CAIMI negli anni 30 e già utilizzato dalle Stazioni della Regia Aeronautica. Dopo alcuni anni le nuove tecnologie cominciarono ad avanzare e da lì a poco iniziò la progressiva dismissione della Telegrafia in Aeronautica. Il personale RT, considerato ormai obsoleto, venne spesso impiegato come Marconista Telescriventista e Marconista Elettromeccanico di Bordo, mantenendo comunque la categoria di provenienza di Marconista Radiotelegrafista fino ad esaurimento. Intanto cominciavano ad affermarsi le Telescriventi ed i nuovi sistemi di comunicazione. A seguito di apposito corso di indottrinamento transitai d’autorità, insieme ad altri colleghi, nella nuova categoria “Informatica”. La stessa sorte toccò più tardi anche alle altre FF.AA. mentre la Marina Mercantile riuscì a riconvertire il personale RT, ancora giovane e distante dal pensionamento, con la frequenza di un corso (GMDSS) di una decina di giorni, completato in seguito con il più importante G.O.C. per gli addetti alle comunicazioni radiofonico/satellitari di routine e di emergenza. Il rullo compressore del progresso travolse tutto e la logica conclusione fu che, negli anni a venire, la maggior parte di quegli operatori in circolazione era, ed è tutt’ora composta da RT ex Militari e Marina Mercantile che, per continuare a praticare la Telegrafia ha dovuto acquisire la Licenza di Radioamatore. Ottenuta la Licenza mi dedicai per breve tempo sull’onda della novità ed anche per curiosità alla RTTY impiegando telescriventi TG7, Olivetti T2CN e T300 che successivamente sostituii, con l’avvento dei primi personal computer, con il Commodore 64 molto più silenzioso. Ricordo che avevo accumulato, in una stanza di casa, grosse quantità di carta per telescrivente con relativa zona o banda perforata. Ben presto, e siamo alla fine degli anni 80, accantonai definitivamente questi sistemi dedicandomi totalmente alla Telegrafia, solo Telegrafia e per sempre. Nel 1998 fui ammesso nell’INORC come HM (Honor Member), anziché come Socio Ordinario, perché proveniente dall’Aeronautica Militare e non dalla Marina, tipicamente “non naval”. Successivamente gli HM transitarono d’autorità negli AM (Associated member) riservando la dizione HM ai Soci Onorari ed infine, con lungimiranza, tutti i Soci INORC diventarono Soci Ordinari senza alcun’altra distinzione. Ho iniziato a praticare sport dal 1956 e da allora non ho più smesso passando dalla ginnastica artistica al pattinaggio a rotelle, calcio, judo, lotta greco-romana, podismo seguito da un periodo di sospensione delle attività a causa degli impegni militari e gli studi presso l’Università La Sapienza. Due anni più tardi, 1968, iniziai la pratica del Karate che durerà per quasi 40 anni ininterrottamente, di cui 15 di agonismo, dedicandomi in seguito all’insegnamento di questa disciplina per oltre 25 anni. Contestualmente quasi tutti i fine settimana sono stato operativo su tutti i quadrati d’Italia come Arbitro Nazionale. Da circa 20 anni ho anche iniziato a praticare ciclismo amatoriale anche in modo agonistico senza mai abbandonare l’uso dei pesi in palestra.