LE METAMORFOSI è il titolo di un poema epico di Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-18) incentrato sul fenomeno della metamorfosi....., ovvero la possibilità di mutare il proprio aspetto, ma è anche la storia di un cambiamento, una trasformazione nel tempo che avviene quasi per magia durante il percorso di apprendimento del Radiotelegrafista più o meno moderno.

 

                                                                                        Si sice che "l'appetito viene mangiando".                                                                                                                                                                                            

La metafora si riferisce al periodo iniziale di una attività, ovviamente gradevole, e come a poco a poco si acquista sempre maggior interesse nel farla, praticarla o altra espressione più congeniale. In molti casi, da un primo incerto “assaggio” si passa in poco tempo ad avere interesse per tutto ciò che riguarda quel particolare argomento, aumentano l’esperienza e le conoscenze, si scoprono aspetti che a prima vista non si pensava neppure esistessero, si desta la fantasia, nascono nuove idee, si sviluppano progetti: insomma, si diventa veri appassionati e cultori per quella determinata attività che magari all’inizio aveva richiamato il nostro interesse solo per caso. Molto probabilmente anche per la Telegrafia è stato così, lo è attualmente e lo sarà per il futuro. Durante il periodo estivo la passione per il cw occupa sempre più spazio, con valenze salutistiche, naturalistiche ed escursionistiche, ma anche il mondo delle competizioni, leggi contests-HST ecc., con le sue “imprese” può destare, proprio in questo periodo, maggiore interesse. Dopo i primi, e talvolta anche, timidi tentativi, molti decidono di trascorrere le loro ferie in montagna con la radio al seguito: contests, attivazioni, diplomi, tutte attività da conoscere e da “conquistare”. Ma una domanda sicuramente ce la poniamo: sono sufficientemente preparato? O, almeno, come posso affrontare queste attività evitando errori e delusioni? L’uomo non sempre è adatto, ma è pur sempre adattabile. Prima di tutto c’è da dire che anche quella del neofita è sempre, anche se in termini relativi, una prestazione e va considerata con la stessa attenzione che viene posta per i livelli più elevati. E’ d’obbligo fare da subito una considerazione: se facessimo un censimento tra tutti i praticanti di cw ne uscirebbe fuori una curva che tende verso l’alto molto lentamente e, volendola interpretare e valutare, si direbbe che l’80% o forse più è attestata sulla parte rettilinea, o bassa, della curva e solo il 20%, ma forse anche meno, tende decisamente verso l’alto rendendo l’andamento della curva molto ripido.

Perché “metamorfosi”? Semplice: fino a qualche anno fa si insegnava la Telegrafia, e mi riferisco unicamente alla categoria dei Radioamatori, con metodi inadeguati, vetusti rispetto alle nuove tecnologie attraverso Istruttori preposti non all’altezza del compito assunto, senz’altro ottimi operatori ma assolutamente non preparati didatticamente all’insegnamento. Per gli aspiranti OM, nella migliore delle ipotesi, c’era solo qualche nastro magnetico registrato accompagnato da relativi fogli dattiloscritti dove esistevano solo il punto e la linea, non si parlava di suoni. Tantissimi hanno fatto sforzi inauditi per mandare a memoria i punti e le linee, a raggruppare i punti e le linee in successione crescente combinandoli poi per formare i caratteri, altri ricorrevano a nomi fantasiosi da assegnare al suono delle varie combinazioni di punti e linee per memorizzare meglio (es: L = limabili, w = frittata, y = sta frittata, per la V si scomodava addirittura la 9^ Sinfonia di Beethowen ecc.). E quei tantissimi, in seguito, hanno dovuto ricominciare tutto dall’inizio per seguire il sistema più semplice ed elementare, quello di identificare i caratteri per mezzo dei suoni. Questi colleghi, meno fortunati degli altri, non hanno mai avuto l’indottrinamento da un vero Istruttore qualificato e molti di loro sono sempre rimasti al punto di partenza (la famosa curva rettilinea di cui sopra) salvo poi l’abbandono definitivo del cw.

 

Sorvoliamo sul modo con cui venivano esaminati i candidati agli esami per la patente di OM, cose da “mille e una notte”, si andava dal far trasmettere il proprio nome, cognome ed indirizzo regolarmente registrato su banda perforata e, per i meno preparati, gli si chiedeva di trasmettere almeno alcune lettere dell’alfabeto. Non ci si poteva meravigliare, con queste premesse, del successivo abbandono della Telegrafia.

Ma questa è un’altra storia.

 

 

Rivediamo alcune considerazioni prima di approfondire l’argomento TAV.


La telegrafia ha sempre rappresentato uno scoglio da superare per quanti ambivano a conseguire la Patente di Radioamatore. Malgrado ciò tanti hanno spesso vestito i panni del docente. 

 

Per inciso, chi non riesce ad imparare la telegrafia veste sempre e comunque i panni del detrattore e, oltre ad essere prevenuto, è convinto che il cw sia superato ai giorni nostri. In genere il novice è timoroso di non riuscire nell’apprendimento mentre una piccola frangia si ritiene già brava prima ancora di cominciare. Tutti possono diventare bravi, in questa tecnica di trasmissione, nella misura in cui si applicheranno perché gli atteggiamenti assunti dal futuro RT sono solo la parte coreografica del suo carattere che nulla ha a che vedere con le sue effettive capacità di imparare. Serve solo il giusto atteggiamento nell’accostarsi all’apprendimento del cw.

 

A volte sento parlare di predisposizione ma scarto a priori questa evenienza del tutto arbitraria. Ho già avuto modo di dire che tanti insuccessi sono da attribuire ad un certo tipo di insegnamento, purtroppo si è lasciato ampio spazio ad istruttori inadeguati ed impreparati nel campo della didattica.

L'udito umano e’ uno strumento molto efficiente, riesce a discernere fra tanti segnali quello giusto, a distinguerlo e concentrarsi solo su quello a cui presta attenzione e correggere automaticamente la maggior parte delle imperfezioni di una ricezione scadente. In definitiva l’orecchio allenato riesce a decodificare meglio di qualsiasi modem o software.

 

L’azione di manipolazione normalmente si sincronizza con il nostro cervello e gran parte del risultato è supportato dal tipo di tasto utilizzato e la manipolazione utilizzata in quel momento contribuisce ad accentuare alcune caratteristiche piuttosto che altre.

Normalmente succede che l’apprendimento del cw avviene anche attraverso una memoria visiva.

E’ assolutamente da evitare questo tipo di memoria indotta da certe manipolazioni, anche se l’apprendimento si renderà più difficoltoso mancando questo tipo di monitoraggio perché la formazione del codice avviene nella nostra mente e successivamente tradotta dal tasto in uso in quel momento.

 

Infatti chi si dedica alla TAV deve mettere da parte alcuni tipi di tasti che per la loro manipolazione visualizzano nella nostra mente i segni grafici del morse facendoci equivocare tra il suono dei caratteri e la loro composizione in punto linea.

 

Per questo motivo il tasto verticale, ad esempio, è il meno indicato per la velocità.


Ma bisogna imparare a ricevere velocemente per evitare nel modo più assoluto ogni forma di traduzione del morse e per far questo bisogna ascoltare ad una velocità che non ci permetta di farlo.

 

Nella pratica del morse viene utilizzata una parte della mente, l’amigdala, che altrimenti non verrebbe mai usata. L’allievo attento ed acculturato riesce ad individuare i suoi punti deboli sviluppando riflessione ed autocritica ed eliminando impulsività ed insicurezza. Infatti, posto che il metodo di apprendimento sia quello giusto, non ci saranno grossi miglioramenti senza essere pazienti e costanti.  


Molto spesso mi è capitato di leggere o sentire in giro che coloro che hanno dimestichezza con la musica possiedono un orecchio musicale e riescono meglio di altri nell’apprendere il codice morse. A tale proposito è da dire che l'orecchio umano riceve sia la durata dei suoni del codice sia la durata degli spazi tra caratteri e intere parole , ma anche l’assenza degli spazi.   Forse è per questi motivi che nasce, da parte di molti, l'asserzione che l'ascolto del codice morse è una questione prettamente musicale.


Le leggende metropolitane nascono sempre da una errata comprensione della realtà.


Spesso accade anche che ci si faccia trascinare dalla manipolazione veloce.

In fase di trasmissione quello che stiamo per trasmettere è gia’ scritto nella nostra mente a differenza della ricezione di cui non conosciamo preventivamente il contenuto del messaggio che stiamo per ricevere, con il risultato che il corrispondente potrebbe adeguarsi alla nostra velocità e rendere difficoltosa la nostra ricezione.

Per trasmettere velocemente bisogna cominciare ad esercitarsi subito perché è molto utile per assimilare il sincronismo dei movimenti che sarà essenziale per il QRQ.


In fase di trasmissione bisogna comporre le parole per esprimere le idee che sono nella nostra mente mentre simultaneamente le trasmettiamo per mezzo del cw. E’ il processo mentale opposto alla ricezione e, mano a mano che si aumenterà l'abilità ad andare veloci in trasmissione, non si avrà più bisogno di tradurre mentalmente le lettere in cw ma si acquisterà la capacità di trasmettere agevolmente alla stessa stregua di come si usa la voce per parlare.
La nostra mente automaticamente acquistera’ dimestichezza alla ricezione quando la trasmissione sarà veloce perché userà automaticamente gli stessi schemi utilizzati per la ricezione veloce.


E’ utile spingersi sempre oltre il proprio limite per potersi migliorare, quando poi ritorneremo alla nostra velocità abituale questa ci sembrerà lenta.

 

Ma spingersi oltre il proprio limite non significa stravolgere la trasmissione del Codice Morse che dovrà sempre essere composto con giusta metrica, giusto timing e corretti caratteri trasmessi perché è

molto facile “arrotolare”.

Forse pochi conoscono questo termine: ad esempio, invece di trasmettere MA con lo spazio corretto viene fuori, per una errata gestione dello spazio, una Q, questo è "arrotolare". 


Per fare certi caratteri ci vogliono certi spazi, non ci sono scorciatoie. Abbandonare l'idea di cercare di "sbrigarsi" o di anticipare l'azione del keyer. 

 

I novice debbono assolutamente evitare di memorizzare una tabella di caratteri morse attraverso la memoria visiva oppure utilizzando un software che mostri la grafica dei caratteri morse sullo schermo ma ascoltare invece solo caratteri interi battuti correttamente e ricevendo il morse ad una velocità superiore a 14 – 15 wpm e oltre.


Non si deve perdere tempo a copiare gruppi casuali di lettere in codice perché la ricezione di parole ordinarie è molto differente.

La ricezione di gruppi casuali di lettere è molto diffusa perché diffusi sono anche i personal computer ed i relativi software adatti alla trasmissione random dei caratteri. Questi hanno una ragion d’essere nell’apprendimento iniziale e successivamente nell’esercitarsi su quelli che risultino un po’ ostici, ma questo è tutto, nulla di più.


In ricezione i filtri installati sugli apparati più stretti di 250 hertz producono una tonalita’ rimbombante sull'altoparlante o in cuffia e rendono il loro ascolto sgradevole accentuando la difficoltà di interpretazione.

 

L'operatore inoltre non può perdere il senso della posizione in banda che l’ascolto contemporaneo di altri segnali oltre al senso della posizione e della profondità fornisce alla ricezione oltre alla garanzia di poter ascoltare eventuali risposte alle chiamate, perché non sempre in un ricetrasmettitore il ricevitore è perfettamente in isoonda.


Oltre al filtro di 250 hz anche l'udito allenato di un bravo telegrafista permette alla mente di discernere un segnale di poche decine di hz distante da quello principale che sta ascoltando, distinguendone semplicemente le diverse tonalità.

 

Un filtro a 500 hertz per le situazioni normali è molto utile perché il ringing è pressoché inesistente e l'ascolto più rilassante.

 

Considerato quanto sopra il primo passo per imparare il codice è di memorizzare il suono del punto e della linea e le combinazioni che rappresentano le lettere e, più esattamente, memorizzare, o visualizzare, il suono dei caratteri disinteressandoci completamente di punto e linea. Insomma, proprio per essere chiaro, non devono essere visualizzati come punti e linee ma piuttosto debbono essere " visualizzati "come suoni. Il suono dit-dah (un punto seguito da un trattino) deve apparire nella mente direttamente come la lettera A senza minimamente essere percepito come punto e linea. Questo potrebbe causare problemi ai principianti, ma se si impara dall’inizio a riconoscere i suoni si riesce a progredire più rapidamente.


"Non cercare di insegnare alle Orecchie con gli occhi", per citare una frase del Pierpont nel suo trattato.

Il secondo errore è quello di ricevere i caratteri lentamente, ciò spinge ad analizzare ogni carattere attraverso punto e linea e contare anche mentalmente.

Questi due errori, in seguito, ci farebbero rimanere bloccati a velocità più elevate e significherebbe che non si è davvero imparato i caratteri. (N0HFF, William G. Pierpont).

 

Ecco, credo che la metamorfosi, la trasformazione del nuovo RT, comincia proprio da questi due capisaldi.

Chi inizia esita molto ad aumentare la velocità perché ha sviluppato la forma mentale di non essere capace di ricevere a velocità inconsuete, ma ben presto, senza neanche rendersene conto, comincia a ricevere sempre più caratteri, li mette insieme come se avesse un buffer nella testa e continuando si accorge di ricevere intere parole. Il primo scoglio è superato e la strada è ora in discesa, il nostro uomo ben presto abbandona carta e penna ed inizia a decodificare nella sua testa, siamo già oltre la velocità cosidetta commerciale, egli si è affrancato dalla schiavitù di scrivere tutto quello che riceve, ha sostituito carta e penna con una lavagna luminosa dislocata nella sua mente.

 

Ma anche se volesse perseverare a scrivere, ben presto sarebbe costretto a ricevere al “volo” perché superati i 30 WPM difficilmente riuscirebbe a scrivere contemporaneamente. Tralascio i casi particolari che qui non fanno testo. Diversamente dovrebbe sottoporsi ad ulteriore training per l’uso di una tastiera ma questo esula, per ora, dai nostri scopi.

 

Giunti a questo punto l’esperienza “ON THE AIR” è insostituibile, ci serviamo del computer solo per ascoltare l’emissione perfetta dei caratteri, i vari software in circolazione sono preziosi per questo, alcuni è possibile manipolarli, settarli in modo da ricevere caratteri, parole, frasi aumentando gli spazi contestualmente alla velocità e riducendoli con l’aumentare dell’abilità in ricezione fino ad arrivare a ricevere con rapporto 3:1.

 

Ora inizia la parte più difficile, la trasmissione veloce che ci traghetterà nella TAV. Le idee si formano nella nostra mente e le trasmettiamo in codice e questa rappresenta l’altra faccia della medaglia per la ricezione in quanto non dovremo più fare la traduzione simultanea perché sarà automatica come fosse un’altra lingua.

 

I modelli mentali che si sono formati nel nostro cervello ci permettono di trasmettere codice veloce e di ricevere anche la trasmissione veloce utilizzando questi modelli.

Secondo alcune ricerche sembra che il cervello costruisce strutture cerebrali apposite per ogni singola parola. Chi pratica TAV ha a disposizione un ampio frasario costituito dai suoni delle parole ma sono suoni che scaturiscono sempre dall’accumulo dei caratteri via via ricevuti e composti in un buffer per formare la parola, successivamente anche la frase e quant’altro, ma partendo sempre dalla ricezione del singolo carattere. E importantissimo imparare il CW ricevendo segnali trasmessi in modo perfetto, come ad esempio quelli generati da un PC, perché in ricezione si creano strutture cerebrali che automaticamente convertono i suoni ricevuti in concetti nel nostro cervello. Non punti, non linee, non lettere, non parole, ma concetti che svilupperanno capacità di ricezione e trasmissione praticamente illimitate ed eventuali imperfezioni nell'apprendimento resteranno nelle nostre strutture cerebrali per sempre, salvo fare un lavoro enorme per rimuoverle.

 

Quindi ricezione di segnali trasmessi in modo perfetto come solo un computer può fare.


Abbiamo già visto quali trasformazioni subisce il radiotelegrafista durante il suo percorso, ma giunto ad un punto non quantificabile, perché variabile in funzione delle capacità del singolo, è necessario fare alcune premesse. L’apprendimento della Telegrafia non è in funzione dell’età n’è delle capacità presunte o meno del singolo, tutti possono imparare questo codice, basta volerlo e, ovviamente, esserne entusiasta, amarlo.

Sicuramente la velocità commerciale è alla portata di tutti ma volendo andare oltre è necessario avere le idee chiare circa i meccanismi che ci permettono di velocizzare ulteriormente la nostra trasmissione, ma sopratutto la ricezione.

Infatti inizialmente è molto più facile trasmettere che ricevere, poi andando oltre con l’aumentare della velocità, le cose si invertono e diventa più difficile trasmettere che ricevere. Addirittura alle altissime velocità di trasmissione entrano in gioco, oltre alla propria abilità acquisita, anche il mezzo con cui si trasmette come ad esempio il Keyer, il tasto ed il trasmettitore.

Infatti l’amico Salvatore IK1OJM, noto velocista, da prove effettuate, ha constatato che i trasmettitori hanno una limitazione nel riuscire a trasmettere punti di durata inferiore a 10 msec.


Recentemente nel trattare l’argomento HST sul mio sito, ho accennato anche alla TAV.

A seguito di alcuni riscontri ricevuti mi è sembrato che l’argomento TAV, oltre ad essere poco conosciuto, si avvale anche di pareri diversi e discordi tra loro che, in ultima analisi, riescono solo a creare confusione, specialmente a chi inizia. Oltretutto non è reperibile sufficiente documentazione.

A seguito di alcune letture effettuate negli ultimi tempi, circa l’apprendimento della ricezione veloce, ho avuto modo di fare alcune constatazioni. Da diversi anni,  per circoscrivere l’argomento nel tempo, è stato sostenuto da più parti che, a partire da una determinata velocità, non si riceve più il singolo carattere ma l’intera parola, l’intera frase, il concetto espresso e quant’altro.

 

Il Pierpont, nel suo trattato sulla Telegrafia, parla della necessità di riconoscere il suono delle parole e non più dei caratteri superata una certa velocità, ma anche in altri scritti si va in questa direzione. Alcuni dicono che occorre esercitarsi a memorizzare il suono delle parole più comuni.
Anche in un noto Forum è  stato detto di fare esercitazioni ascoltando una serie di parole registrate e riconoscerne il suono.

 

Mah...Mi chiedo come si possa memorizzare il suono della parola "precipitevolissimevolmente”.


Fin quì la teoria, ma in pratica è abbastanza macchinoso imparare il suono di innumerevoli parole, ad esempio 1000 ed anche oltre, e poi stentare a ricevere  parole non previste in quel gruppo.


Ogni volta che disquisisco con qualcuno che si ritiene esperto di TAV escono fuori, sempre, metodi nuovi ma incongruenti.


La cosa migliore, secondo il parere di chi scrive, è di fare ricezione carattere per carattere, sia a bassa che ad alta velocità, perchè alla fine è quello che si riceve per riempire il buffer nella nostra mente, fino ad avere la visualizzazione dell'intera parola.

 

In effetti noi abbiamo l’impressione di ricevere l’intera parola, ma è solo una impressione, suffragata dalla nostra sicurezza acquisita nel ricevere, sia che si tratti di un normale qso in radio che di una registrazione in MP3 o simili.
Ovviamente l’ascolto in Radio è insostituibile.


Da sempre il telegrafista ha ricevuto, e scritto su carta, rigorosamente carattere dopo carattere disinteressandosi completamente del contenuto del messaggio perché questo era il suo lavoro. Anche quando la velocità non consente più di scrivere avviene la stessa cosa, si ricevono i caratteri uno dopo l’altro. Nulla è cambiato, solo la velocità di trasmissione, e quindi di ricezione, e nello stesso tempo si scrive quanto ricevuto su una lavagna situata nella nostra mente, e questo avviene anche nella TAV.

Recentemente, stanco di leggere ed ascoltare le solite leggende metropolitane, per non dire stupidaggini, ho fatto una breve indagine tra i miei amici velocisti, i migliori ed i più quotati in Italia, per verificare se fossero esatte e condivisibili le mie conoscenze circa il training da seguire per la ricezione veloce, valido anche per la normale ricezione, per definire una volta per tutte, se mai ce ne fosse bisogno, se risponde al vero che praticando la TAV ci si appresta a ricevere il suono della parola per intero, la frase, il filo del discorso ed altre amenità del genere. Ne è scaturito un risultato interessante ma scontato, nulla di nuovo sotto il sole.

 

La ricezione, in qualsiasi modo venga fatta, lenta, veloce o velocissima, avviene sempre carattere per carattere.

La domanda a cui dovevano rispondere era:


NEI VOSTRI COLLEGAMENTI IN CHIARO AD ALTA VELOCITA’ SIETE IN GRADO DI RICONOSCERE IL SUONO COMPLESSIVO DI UNA INTERA PAROLA TRASMESSA OPPURE ASCOLTATE I SINGOLI CARATTERI TRASMESSI AL FINE DI RICOSTRUIRE LA PAROLA?

Sono stati interpellati i seguenti OM RT velocisti:

 

I1DMP, I1XSG, IK1OJM, IK6BAK, I0GOJ, IK0IXI, IK4VFD.

 

Tutti hanno hanno risposto nel modo seguente:
n.b.: le risposte non sono in ordine e non coincidono con la sequenza dei call.

 
- il 1° ha preferito non scrivere nulla ma in compenso abbiamo discusso per oltre mezz’ora, registrando il tutto, ed ha affermato di ricevere carattere per carattere per comporre l’intera parola


- il 2° dice: in  effetti noi abbiamo “l’impressione di ricevere l’intera parola, ma è solo una impressione, suffragata dalla nostra sicurezza acquisita nel ricevere”. Ne sono convinto anche io e approvo a pieno questa tua dichiarazione.

 

- il 3° intervistato dice di aver già discusso con un amico comune del fatto che si ricevano o meno in modo distinto le singole lettere di ogni parola, pensa di si, e che occorre maggiore concentrazione.

- il 4° dice che ascolta i caratteri mentre vengono "battuti" e man mano li unisce per formare la parola.

 

- il 5° afferma che i caratteri trasmessi in velocità ed in sequenza con altri caratteri formano la parola nella mente di chi riceve questo "treno" di suoni, e per "treno di suoni " egli intende le singole lettere con cui viene a formarsi direttamente la parola, arrivando in seguito ad assimilare totalmente il suono di piccoli gruppi di caratteri più frequentemente ricorrenti in Telegrafia come CQ, RST, CIAO, BENE e così via.

 

- il 6° dice di non andare oltre i 60 wpm e che fino a questa velocità il suo processo mentale è quello di ricevere carattere per carattere

- il 7° dice di ricevere carattere per carattere.

 

Concludendo, tutti hanno risposto CHIARAMENTE che ascoltano le singole lettere della parola trasmessa e NESSUNO dice di RICONOSCERE l'intero suono dell'intera parola!

 

Inoltre, da quanto sopra esposto, si evince, in modo forte e chiaro, il pensiero di chi scrive (n.d.r.: I0YQX).


Dunque nella TAV NON si ascoltano i suoni delle intere parole ma SOLO i suoni delle singole lettere trasmesse e la nostra mente ricostruisce la parola.

E’ una conclusione chiarissima e senza ombra di dubbio alcuno.

 

Quindi, chi ancora non ha le idee chiare, si scordi di dover ricevere il suono della parola per intero, la frase nel complesso e, alle altissime velocità, il senso del discorso, il filo del pensiero, i contenuti, le informazioni, le idee!

 

Ora, alla luce di quanto esposto, i tanti amici che da molto tempo insistono a voler imparare il suono di 1000 o più parole, bene farebbero ad abbandonare questo faticoso ed inutile training indirizzando i loro sforzi nel riconoscimento del suono dei caratteri uno dopo l’altro ricostruendo in automatico l’intera parola.

 

Stranamente mi vengono in mente gli sforzi fatti da quanti hanno imparato il cw memorizzando punto-linea per poi ricominciare tutto di nuovo passando, attraverso sforzi inauditi, al riconoscimento del suono del carattere rappresentato dal punto e dalla linea!

 

Recentemente ho avuto modo di scambiare alcune impressioni con Paolo I1DMP e trovo illuminanti alcune sue esternazioni.

 

Paolo è un forte velocista che tocca i 90 wpm per non citare I1XSG ed IK1OJM e trovo molto costruttivo ascoltare le loro esperienze nella pratica della Telegrafia veloce.

Paolo mi ha raccontato cosa pensa circa l'affermazione "ricevere la parola, la frase, il senso, l'idea e quant'altro", cito testualmente cosa mi scrive:


“Quanto leggerai deriva dalla mia personale esperienza in collegamenti in chiaro ad alta velocità ma, con un minimo di presunzione, sono convinto che succeda a tutti coloro che praticano questo tipo di telegrafia, solo che magari non ci hanno mai pensato e allora ecco che saltano fuori le famose leggende metropolitane.


Per analogia tu pensa un istante di essere davanti ad un tuo amico che ti racconta, ovviamente parlando, qualcosa di SENSATO.
Converrai con me che dopo le prime parole di una certa frase tu sei in grado di "indovinare" in ANTICIPO le successive parole che il tuo amico dirà per completare la frase stessa.
Questo fenomeno è normale durante una chiaccherata, talmente normale che non ci si fa caso.Tanto normale che, per dimostrare all'amico che lo stiamo seguendo con interesse, spesso completiamo noi la frase stessa (con piacere o disappunto dell'amico HI).


Ecco, in telegrafia TAV succede esattamente la stessa cosa.
Il nostro corrispondente inizia una frase e noi, spesso, dopo le prime parole "INDOVINIAMO" le successive.
Siamo, cioè, in ANTICIPO nel sapere quello che lui trasmetterà dopo un attimo, e questo ci permette di capire il SENSO della frase PRIMA ancora che venga trasmessa.
Ma questo fenomeno NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE che noi “riceviamo la frase, il senso, l'idea e quant'altro".

Una prova molto convincente della mia affermazione sta nel fatto che le velocità raggiungibili nella ricezione dei gruppi sono di gran lunga inferiori a quelle della TAV, perchè i gruppi non hanno nulla di sensato come significato, non potremmo "indovinare" nulla, e quindi siamo costretti a seguire lettera per lettera (in realtà siamo in grado di fare l'opposto, ovvero di scrivere uno o alcuni gruppi, pochi, in RITARDO rispetto alla trasmissione).

A mio avviso, dunque, se qualcuno si esprime in termini di "riceviamo la frase etc" vuol dire che ha analizzato male il fenomeno oppure non ha fatto bene attenzione nel descriverlo, causando con il suo scritto problemi a chi lo legge per imparare.

Adesso ti racconto di un mio dubbio.
Le persone che si cimentano in una particolare gara con il PC che consiste nel ricevere a velocità superluminali dei call casuali, sono anche in grado di fare alla stessa velocità 4 chiacchere con gli amici?

In caso affermativo vorrebbe dire che esiste un ulteriore gradino dopo la TAV con fenomeni, probabilmente, diversi da quelli di cui abbiamo parlato e tutti da scoprire.

Infine ti racconto di quello che ogni tanto mi succede, ma molto raramente e SOLO quando stò ascoltando amici in collegamento fra di loro, senza cioè alcun coinvolgimento diretto da parte mia.
Ebbene mi sono accorto di aver decodificato alcune parole, non molte, senza il RICORDO di averle ascoltate.
Non chiedermi come possa accadere, non lo so !
Anche per questo la Telegrafia è appassionante.

Il CW colloquiale è diverso dal CW professionale, da quello degli OM del 5NN e anche da quello degli OM che fanno traffico in chiaro a velocità molto basse considerando quest’ultimo come la porta d'ingresso al CW colloquiale. E’ evidente che fra questi tre tipi di CW le modalità di allenamento e i risultati finali sono diversi.


Il radiotelegrafista una volta imparato a riconoscere il suono dei vari segni del Codice, riconoscimento che per forza di cose ha assimilato grazie alla ricezione a bassa velocità dei gruppi di lettere, ha davanti a se due strade, la prima è quella di continuare il proprio allenamento con i gruppi a velocità via via più elevata, e noi due sappiamo che è quella che andrebbe seguita e che porta ai risultati migliori.


La seconda, invece, prevede di passare direttamente a praticare il traffico in chiaro a bassa velocità, abbandonando i gruppi, che porterà comunque al CW colloquiale ma con alcune lacune.


Certo raccontare ad una persona, che da una vita fa solo il CW del 5NN, cosa è il CW colloquiale a velocità discreta e sperare di essere capiti, MA SOPRATUTTO CREDUTI che sia possibile "fare" una telegrafia del genere, è quello che definisco "missione impossibile".
Non ti crederanno mai all'ISTANTE, perchè NON ne hanno la mentalità.
Allora non rimane altro che tentare di convincerli a provare con l'arma della seduzione, in altre parole cercando di incuriosirli in modo che provino ad entrare in questo mondo.

E' fuori discussione che per imparare i "rudimenti" della telegrafia OCCORRE passare dall'apprendimento del suono delle singole lettere messe entro i famosi gruppi.
Ma che, per diventare padrone assoluto della TAV, e quindi del CW colloquiale, si possa tranquillamente abbandonare la strada dell'allenamento con i gruppi di lettere e imboccare quella del traffico in chiaro a bassa velocità, all'inizio, dimenticando del tutto cosa siano i "gruppi" al punto da non essere più in grado di riceverne una trasmissione a bassa velocità, ti assicuro che è possibilissimo.


In Italia abbiamo un esempio clamoroso di questo, anzi almeno due per quello che ne so.

Occorre ( durante l'allenamento ) riascoltare le registrazioni carattere per carattere perchè alla fine succede un fenomeno bellissimo, ovvero la parola che hai appena finito di ascoltare carattere per carattere ti APPARE come per magia nella mente senza che, assolutamente, tu abbia "riconosciuto" il suono complessivo.


E' cosi con tutte le parole, anche con "precipitevolissimevolmente" di cui ti sfido a imparare a memoria il suono completo.


La mia mente lavora in questo modo e siccome mi ritengo una persona "normale" sono sicuro che anche la mente degli altri si comporta cosi.
Poi quando uno è stabile ad una certa velocità ha l'impressione di seguire il suono complessivo della parola ma in realtà se ci pensa bene si accorge che ha seguito i suoni di tutte le lettere che la compongono.

Lo scopo fondamentale dei miei allenamenti alle velocità abbastanza alte è quello di DISTINGUERE le singole lettere delle parole del discorso che sto seguendo.
Quando ci riesco ad una certa velocità vuol dire che sono stabile a quella velocità e allora, senza cambiare testo, aumento la velocità ricominciando la ricerca delle singole lettere.
Quando sono arrivato alla max velocità che il mio programma mi può dare riconoscendo tutte le lettere di tutte le parole allora cambio testo.
E' un sistema un pò noioso, spesso mi addormento, ma con me dà buoni risultati.


Qualche tempo fa ebbi uno scambio di e-mail con un OM che mi spiegava del suo sistema di allenamento in ricezione.


Lui affermava di aver registrato la "stessa parola", per esempio CIELO, con diversi stacchi di tempo fra una lettera e l'altra più o meno cosi:  C   I   E   L   O    C  I  E  L  O   C I E L O   CIELO .
Poi si ascoltava questa serie cercando d'imparare a riconoscere la parola dal SUONO complessivo.
E cosi via per tutte le parole necessarie a portare avanti un discorso in lingua italiana che se non ricordo male sono intorno alle 1500 circa.
Cercava di fare quello che fanno i cinesi o i giapponesi quando scrivono nella loro lingua.
Non mi ricordo come si chiamano, (
ideogrammi n.d.r.), ma questi popoli hanno una infinità di "figure" più o meno complicate che devono imparare a memoria, ognuna delle quali riproduce una delle  parole pronunciate nella loro lingua.


Ora io non so se è davvero possibile ricordare 1500 suoni, di cui alcuni sono brevi e altri molto più lunghi, per imparare a conversare in Morse in lingua italiana.
Sono comunque assolutamente sicuro che convenga imparare a riconoscere i suoni delle singole lettere all'interno della parola a velocità via via maggiori sempre mantenendo il 3 a 1 fin che è possibile.


D'altra parte se ai corsi t'insegnavano le singole lettere con il convenuto un motivo ci sarà.


Te lo immagini come poteva trovarsi questa persona che dopo aver imparato 1500 parole/suoni italiane si trova davanti un inglese che vuol fare il collegamento?
Gli dice: "aspetta che imparo il suono delle 1500 parole inglesi"?

Quando si è sicuri della propria ricezione ad una certa velocità si commuta la propria mente in una "vigile disattenzione" e si segue il discorso del corrispondente senza far caso alle singole lettere, è solo la logica conseguenza della nostra nostra sicurezza nel ricevere.

Ma le singole lettere deve in qualche modo seguirle. Almeno a me succede cosi. Per me andare alle altissime velocità vuol dire viaggiare a 130 / 140 wpm o giù di li.
Ho letto da qualche parte che ci sono OM americani che usando la tastiera per trasmettere, in effetti sulla base delle mie possibilità attuali faccio fatica a credere che ci si possa trasmettere con una paddle (ma mai dire mai), si fanno la loro chiaccherata in santa pace. Quindi riescono a ricevere a quelle velocità.
E' qui che mi sono posto già da tempo la domanda "ma cosa ricevono?".
Non sono in grado di rispondere perchè cosi veloce io non ci vado e in Italia non conosco nessuno che ci riesca per cui non ho fonti di informazioni.


Non è vero che fino a 100 wpm si ascoltano le parole intere, almeno non nel senso che un tuo lettore potrebbe intendere. Infatti sono fiorite "leggende metropolitane" che hanno indirizzato persone ( mi hanno scritto e-mail ) a cercare di MEMORIZZARE il SUONO dell'intera parola nei loro allenamenti portandole completamente fuori dal seminato.
Ma te lo immagini memorizzare il suono di " precipitevolissimevolmente " ???!!!

Ho parlato di questo problema con Salvatore IK1OJM diverse volte, anche di recente e le nostre esperienze coincidono perfettamente.
E' vero che se ascolti il tuo corrispondente con "vigile disattenzione", come mi diceva Ulrico IK1DQK (ora SK), hai l'impressione di catturare solo la frase e non le singole lettere ma è solo una impressione data dalla tua sicurezza nel ricevere. In realtà le singole lettere le senti, eccome !

Concludo il mio discorso dicendo che il NET della domenica sera è utile per coloro che hanno scelto di seguire la strada maestra per il loro miglioramento, ma non è indispensabile seguirlo se ci si accontenta del CW colloquiale.


Anche Gianfranco I1XSG, in un fitto scambio di idee mi ha espresso alcune sue considerazioni che mi piace inserire in questo contesto nella speranza che possa essere di aiuto a quanti si dedicano alla Telegrafia Veloce.

Di seguito quanto scrive Gianfranco I1XSG:

 

Sul fatto che nessuno sappia come funziona il meccanismo dell'apprendimento credo che il problema stia proprio qui, ma finchè un neurofisiologo non indagherà, non avremo risposte, nè strategie scientifiche di apprendimento.


Una osservazione che mi salta agli occhi è quella dell'ascolto da computer, mi sono fatto l'idea che questo sia il modo migliore per imparare. La tua osservazione circa l'ascolto in radio, pur utile, può derivare proprio dal fatto che in radio gli spazi sono aumentati dalle incertezze o imprecisioni sul ritmo che col PC non ci sono. Mi faceva notare Paolo I1DMP che mentre decodifica facilmente la mia trasmissione in qso, quando si mette all'ascolto con il PC ad 80 wpm non capisce quasi nulla........ appunto perchè secondo me una trasmissione pur veloce ha più spazi di quelli, perfetti, del PC, ma ppunto, quelli del pc sono perfetti e secondo me è a questo che si deve tendere. Almeno per me è così.


Altra considerazione che discende da quanto sopra è questa: ad un novice, tra le varie raccomandazioni, io farei proprio quella di fare ascolto solo da PC perchè secondo me così facendo si impara un ritmo perfetto che poi si tenderà ad imitare quando sarà il momento di trasmettere (cosa che io consiglio di non fare prima di aver sviluppato una ottima capacità in ricezione). Ascoltare certe manipolazioni in radio, senza quasi spazi tra le parole e con difetti vari può essere controproducente!


Circa le velocità oltre i 60 wpm e l'utilità di andarci, si tratta di gusti e scelte molto personali. Quando ho iniziato a perfezionare il mio cw l'ho fatto perchè mi ero stufato di essere l'ultima ruota del carro nella mia sezione dove, quando si facevano contest, io avevo davanti quattro ex marconisti di professione. Fino a quel momento facevo solo qso standard e mi trovavo in difficoltà se qualcuno mi diceva qualcosa in chiaro. Allora mi ero deciso di arrivare a 40 wpm, che per me erano già un miraggio. Quando ci sono arrivato mi sono accorto che mi divertivo un sacco e decisi di cercare di arrivare a 50, poi a 60 e ora sto cercando di stabilizzarmi a 70 ma faccio sempre una capatina a 80, tanto per non negarmi nulla.


Quale sia il limite non so e non me ne pongo.

 

Certo se avessi fatto questo lavoro quando avevo 20 anni (e avrei avuto il tempo.............) ora potrei darti delle risposte, ma secondo me è possibile trasmettere molto bene a 80 wpm. Non so se ci riuscirò alla verde età di 62 anni, ma un giovane ci può arrivare di sicuro.


Mi accorgo ad esempio che a 70 wpm trasmetto correttamente parole piuttosto lunghe delle quali mi è praticamente impossibile immaginare le singole lettere.
Per conto mio si tratta di automatismi che si acquistano con tante ore di trasmissione. Queste cose mi incuriosiscono molto e le analizzo sempre. Ma risposte non ne ho!

 

Mesi fa ho ricevuto il soft di Bindasov, ma per una serie di problemi del PC sul qualo l’ho installato non ho potuto utilizzarlo. Avrei dovuto acquistare un monitor esterno per visualizzare tutta la schermata ma non ho avuto voglia di spendere soldi (ho altre priorità). Quel poco che ho potuto vedere l'ho capito poco (manca un help, occorre indovinare come funziona ecc..... ci ho rinumciato).


Riguardo ai vari programmi cw di cui abbiamo parlato, ultimamente li uso pochissimo, proprio perchè la trasmissione mi impegna e assorbe tutto il tempo che posso dedicare al cw.


Circa la ricezione, che dire? Ieri ho fatto un viaggio di due ore in treno e come al solito mi sono sparato due ore di ricezione di testo in chiaro a 80 WPM prestando particolare attenzione alla comprensione dei singoli caratteri. A dire il vero, non posso affermare di poter ricevere distintamente i caratteri di ogni parola, ma siccome all'80 % riesco a seguire quello che viene trasmesso (anzi, alcune parole le decodifico con un certo ritardo!) posso dire che sicuramente ricevo le parole. Io non sono in grado di stabilire come funziona il cervello, parlo di quello che tocco con mano, quale poi sia il meccanismo inconscio che mi permette di decodificare, non saprei dire. So che ho migliaia di ore di allenamento di ricezione e questo è una base abbastanza....solida.


Per il resto sono assolutamente d'accordo con te che sia inutile (io non l'ho mai fatto) allenarsi a ricevere le 100 o 1000 parole più comuni. Concordo poi sul fatto che non occorre andare a 90 wpm per poter parlare di TAV! Ognuno porta la sua esperienza e ognuno si fa la sua idea in proposito.


Sono convinto che 40 wpm sia già un bell'andare, se ci si va con bel ritmo e con pochi errori!

Al momento penso sia interessante analizzare il fenomeno della ricezione delle parole, non è semplice definire il modo in cui riceviamo ad alta velocità, a questo livello ci si arriva dopo anni di lavoro costante, quindi l'elaborazione che il cervello compie è in massima parte automatica visto che negli anni di parole se ne ascoltano migliaia e per migliaia di volte.
Ho l'impressione che noi decodifichiamo  se non parole complete almeno gruppi di lettere che sono presenti in molte parole, come ad es.: COMPleto - COMPetente - COMPosto - COMPravendita ecc.

Tutte queste parole hanno un gruppo di lettere comune, quindi il cervello forse è facilitato nel senso che qualsiasi parola che lo comprenda risulta immediatamente decodificabile. Congiungere due o più gruppi simili quindi è molto facile.


La ricezione di testo in chiaro è molto più facile della ricezione di lettere "random". Io quando mi sono dedicato a migliorare radicalmente la mia abilità in cw, per circa tre anni ho fatto ESCLUSIVAMENTE ricezione di gruppi random, per un paio di ore al giorno in media. Con tutto ciò io non vado oltre i 200 caratteri al minuto scrivendo sulla tastiera (ma nota bene, non sono assolutamente un dattilografo) mentre con il soft Rufz (ricezione di nominativi, quindi anche qui "random") il mio limite è di 281 cpm (risale ad un anno fa, poi non ho più provato quindi oggi forse migliorabile). - La ricezione di testo in chiaro sempre scrivendo sulla tastiera l'ho abbandonata per mancanza di tempo da più di due anni, cioè da quando sono passato dalla rx alla tx (incidentalmente, io consiglio a chi comincia con il cw a non trasmettere prima di aver fatto parecchie centinaia di ore di sola ricezione da pc: questo per acquisire bene il ritmo, che poi si tenderà ad imitare). Ormai faccio quasi esclusivamente allenamento di trasmissione (due o tre ore al giorno in media, suddiviso in due periodi, mattino e sera) controllando sul pc gli errori e la precisione del ritmo.


Comincio ad essere soddisfatto alla velocità di 70 wpm e sto "limando" a 80 wpm. Di solito non vado oltre perchè penso che se non trasmetto bene ad una certa velocità occorre lavorare su quella, andando ancora più veloce non imparo nel modo giusto.
Quando si riceve a velocità molto alte effettivamente si ascolta il senso della frase perchè è istintivo e perchè aiuta molto a decodificare anche parole con molti errori: prove fatte con Paolo mi hanno dimostrato che anche a 90 - 100 wpm, benchè ci siano più errori che lettere esatte, si riesce a comunicare perchè il cervello decodifica ed interpreta correttamente le parole purchè abbiano una anche vaga rassomiglianza sonora con le parole che si intende trasmettere. E questo è veramente notevole.


Queste sono le considerazioni che mi sono venute in mente alla rinfusa, di getto.

 

Ecco, questa lunga disamina intessuta anche dall’esperienza diretta di due dei più forti velocisti in circolazione, deve far riflettere e meditare coloro che si avvicinano alla Telegrafia veloce senza le necessarie informazioni e, peggio ancora, con indicazioni errate. 

 

Ha perfettamente ragione il mio amico Paolo I1DMP quando dice:  

  

“Scrivere della TAV lo trovo difficile Italo (I0YQX), è un tipo di CW molto particolare sul quale non credo ci sia molto da dire se non un fortissimo :"PROVATE!" seguito da un normale: "ci riescono tutti".


Perché E’ COSI’.


Ma prima di terminare questo congruo excursus debbo mettere in evidenza una riflessione fatta dall’amico Paolo I1DMP circa la velocità di trasmissione del codice Morse.


Io non so se quanto di seguito riportato possa avere una valenza scientifica ed una pratica utilità per noi appassionati di Telegrafia veloce, malgrado ciò, sempre nell’ottica che gli esami non finiscono mai, che nessuno è il depositario del “Verbo” e che c’è sempre qualcuno più informato di noi, spero di fare cosa gradita condividendo alcuni concetti espressi da Paolo I1DMP.


Egli propone d'introdurre una nuova descrizione della velocità media al fine di eliminare le ambiguità perennemente in agguato quando si parla di questo parametro.

 

Credo che valga la pena, se non altro, rifletterci e parlarne.

Paolo dice di aver trovato la conferma, nel suo libro di testo di
TELEGRAFIA dell'Ing. Cornagliotti, che le vecchie telescriventi degli anni 60 avevano un "RENDIMENTO TELEGRAFICO" di 428 lettere al minuto primo.
Il rendimento telegrafico è definito come "il traffico telegrafico che può essere effettuato nell'unità di tempo", in pratica una velocità telegrafica che ha come unità di misura il Baud.

( N.D.R.) Baud è chiamata l'unità di misura della velocità nelle trasmissioni telegrafiche, due soli stati logici, 1 e 0, la più popolare unità di misura delle trasmissioni dati in seguito sostituita dai più accurati bps.

 

Il Cornagliotti riporta che il CCITT, “Comitato Consultivo Internazionale Telefoni e Telegrafi”, aveva stabilito che nel codice Morse l'Intervallo Elementare è la Durata di un Punto e andava indicato con Tp. Da questo Intervallo Elementare derivava direttamente la Velocità Telegrafica definita come il Reciproco di Tp con la conseguente Unità di Misura chiamata “ELEMENTI UNITARI al SECONDO”.
Ovviamente questa è una velocità "istantanea".


Allora basta misurare quanti secondi è lungo il nostro Punto, ne troviamo il reciproco e abbiamo la nostra velocità telegrafica istantanea espressa in elementi unitari al secondo.
I professionisti della Telegrafia ragionavano cosi, e sicuramente avranno avuto le loro buone ragioni, però, dice Paolo I1DMP, qualcosa non mi "girava" per il verso giusto perché, in altra parte del libro, la durata media di una parola per il sistema Morse veniva definita come il prodotto :
5 * 10Tp = 50Tp

Purtroppo non veniva data alcuna spiegazione di questa espressione, ma il risultato "50Tp" non è altro che la durata nel tempo della parola PARIS espressa in Elementi Unitari.


Questo stava ad indicare, continua Paolo, che anche i professionisti avevano bisogno di conoscere la velocità media di una trasmissione telegrafica per risalire al "rendimento telegrafico".

D'altra parte quando nella TAV si parla di  velocità media, per esempio di 100 wpm, OCCORRE sempre specificare che NON si tratta della QUANTITA' EFFETTIVA di lettere trasmesse e ricevute mediamente nell'unità di tempo, ma che si vuole INDICARE il particolare SUONO che queste lettere assumono nella mente dell'operatore.
Questo suono è difficile da descrivere a parole e il sistema più semplice, più immediato e più comprensibile per farlo è di RIFERIRLO al suono che assumono le stesse lettere, trasmesse però, da un trasmettitore automatico regolato a 100 wpm che EFFETTIVAMENTE trasmette 100 parole paris al minuto.
Forse in maniera inconsapevole, ma tutti noi quando parliamo genericamente di velocità elevate INTENDIAMO questo.

Allora, in analogia con quanto stabilito in campo elettrico dove si parla di TEMPERATURA EQUIVALENTE DI RUMORE per indicare la sensibilità degli amplificatori, oppure in campo fotografico dove si usa la TEMPERATURA EQUIVALENTE DI COLORE per la scelta dei filtri, noi potremo stabilire in VELOCITA’ EQUIVALENTE DEL SUONO, espresso in WPM, la nostra velocità media di ricezione e di trasmissione.


Cosi viene anche stabilito un nuovo parametro della Telegrafia dopo più di 150 anni dalla nascita.

 

In conclusione, questa mia ricerca è nata dall’esigenza di mettere a fuoco alcuni parametri della TAV che, al di là delle tecniche che di volta in volta vengono impiegate nella ricezione del Morse veloce, costituiscono “l’anima” autentica del training di avvicinamento alla TAV.


Ispirati da un comune orientamento, i contenuti pubblicati hanno inteso tradurre, nella concreta esperienza, quel particolare “modo di fare Telegrafia” che si può ricondurre alla Telegrafia veloce.

 

La TAV, infatti, non rappresenta soltanto una determinata teoria della conoscenza in materia, bensì un insieme di attitudini che configurano un modo di trasmettere e ricevere, uno “stile”, una precisa maniera di stare nel Morse ed a contatto con il mondo, radicandosi sempre in un’etica della cura della precisione e, quindi, necessita dell’apprendistato e dell’ esercizio continuo di alcune “virtù” senza le quali l’esecuzione della TAV non sarebbe praticabile.