Anche se il Servizio Radiotelegrafico è andato in pensione la Telegrafia è ancora praticata e questa, come tutte le cose, ha subito una evoluzione e si evolve continuamente a dispetto della tecnologia che avanza. Nuovi metodi di apprendimento, ausilio di Personal Computer, nuove strategie, tasti innovativi e, credo non guasti, il dinamometro. Prima i meccanici montavano i motori con gli strumenti di cui disponevano, oggi abbiamo le chiavi dinamometriche e quant'altro. Per la mia bici da corsa in carbonio mi avvalgo di dette chiavi, ma anche per quella in alluminio e
l'altra in acciaio. E' innegabile che le regolazioni tramite strumenti di precisione
siano migliori di quelle effettuate con la praticaccia. Fermo restando che il tasto è
personale e ognuno lo regola come crede, compreso il rapporto punto linea.
La taratura dei parametri dei Tasti Telegrafici credo sia pratica abbastanza recente.
Infatti nella telegrafia ufficiale, ovvero quella praticata come professione, non mi risulta che per la messa a punto dei tasti ci si servisse di adatta strumentazione, il tutto funzionava molto bene anche se con il sistema "orecchiocchio". Con i tasti di cui si dispone oggi non è più pensabile regolarsi con le proprie sensazioni, non fosse altro che per una questione di standardizzazione. Con questo non voglio dire che tutti debbono regolare il proprio tasto alla stessa maniera ma almeno partire da un valore comune apportando in seguito le variazioni più congeniali. Contestualmente sono consapevole che non necessariamente i tasti debbono essere regolati asetticamente in quanto si annullerebbero quelle manipolazioni personalissime e riconoscibili al volo. Come dimenticare la particolare cadenza del verticale di certi RT di Mestiere? E qui mi corre l'obbligo di ricordare alcune manipolazioni
indimenticabili di amici e colleghi OM con cui ho avuto il piacere di "incrociare" il Tasto: Lino IZ0DDD, Oscar I7OHP, Alfredo I0TKK (SK) - per me i migliori di quelli collegati con il Verticale.
Per quanto riguarda l'uso di strumenti di misura per la regolazione dei Tasti Telegrafici lo si deve all'intuizione geniale di un OM appassionato di Telegrafia in possesso di una vasta e importante collezione di Tasti: Eliseo IK6BAK.
Circa un anno fa Eliseo rese nota la sua intuizione e con grande generosità distribuì
diversi dinamometri che aveva acquistato da un fornitore. Trattasi di uno strumento molto preciso contenuto in un astuccio di legno bello a vedersi e che mi è stato molto utile. Per la messa a punto dei tasti servono un calibro per la distanza tra i contatti ed il dinamometro per il precarico delle palette. Chiariamo subito che
regolare la forza di ritenzione con un dinamometro non è indispensabile, per anni si
è andati avanti senza, ma tra l'indispensabile e l'inutile c'è l'utile ed il dinamometro lo è senz'altro in quanto ci permette di avere un punto di partenza sempre uguale.
Ecco alcune misurazioni usate, dagli addetti ai lavori, come base di partenza:
BENCHER 21 gr. per paletta - distanza tra i contatti 0,9 mm. - escursione per ogni paletta 0,45 mm. - con molle regolate per il minimo della tensione il peso sulle palette è di 15 gr. e di 55 gr. per il massimo
kENT 25 gr.
BY1 30 gr.
SHURR 15 gr.
CT 22 (chiave Ukraina) 20 gr.
PADDLE I1QOD 25 gr.
BEGALI SIMPLEX 20 gr.
Paddle con braccetti in alluminio o leghe più nobili
25-26 gr.
" " ottone o metalli più pesanti
27-29 gr.
(26 gr. coprono un range che va da zero a 225 caratteri minuto, un precarico inferiore per velocità inferiori)
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