Le scuole di telegrafia   

 

Si può imparare la telegrafia Morse del tutto empiricamente, senza scuola, esattamente come si impara a parlare. La rivista, di cui riproduco la testata, organo dei veterani ferrotelegrafisti americani, è piena di ricordi o testimonianze indirette in tal senso. Anche in rete si incontra molto heritage sui tempi eroici e pionieristici  del telegrafo: figli (di 10 anni o meno!), figlie, mogli, vivendo immersi in quell’ambiente e dovendo spesso sostituire i titolari degli uffici telegrafici di piccoli centri o di sperdute stazioncine, imparavano il Morse senza accorgersene. Ed erano fior di telegrafisti che “parlavano” la madrelingua del Morse, con “apparati” ridotti ai minimi termini: un tasto e un sounder. Del resto l’“incanto” del ticchettio del telegrafo, il semplice magico filo che trasporta notizie belle o brutte, l’operatore che “prosegue” per così dire l’opera dell’inventore, sono tutte cose che almeno quelli di qualche generazione passata hanno percepito e ricordano con nostalgia.

Dopo una decina d’anni dalla sua nascita il Morse aveva uno sviluppo tale che fu giocoforza “scolarizzarlo”. Nacquero come funghi sia scuole di telegrafia sia sistemi di autoistruzione con sussidi didattici ad hoc (vedi per esempio Morsum Magnificat, passim). Tra gli svariatissimi “metodi” si potevano però individuare due “scuole”: quella che partiva dai punti e dalle linee; e quella che invece buttava a mare tabelle e tabelloni murali e “auralizzava” il codice.

Oltre alle scuole già accennate (Manisco, Forcieri, Aliani, Borino, ecc.), a quelle delle prossime News e alle moltissime che si trovano facilmente in rete (segnalo US Navy, Lewis, Smith, ecc.), fornisco un elenco di quelle che mi è capitato di incontrare scartabellando vecchi libri: Iacobini, Ipata, Perdomini, Fogli, Marianucci, Viola, Gagliardi, F. Ferraris, Perollo, C. Lo Cicero, Grisolia, Siepi, Fratalocchi, Jengo, Cappanera, Artom, Berna, Cornagliotti, Cecconelli, Amorati, Mocci, Michaut, Gilet, Pellegrini, Venceslao.

Molte hanno certamente cavalcato l’onda del profitto (alludo, in particolare, alla miriade di corsi per sostenere gli esami alle poste), ma moltissime sono state tenute da veri “apostoli” del Morse.

Nell’enciclopedico ed eccellente sito dell’emerito prof. Calvert si parla molto e con competenza dei rapporti tra ferrovia e telegrafo, due sistemi di comunicazione pressoché coevi e molto integrati tra loro. Si pensi ai sistemi di blocco, automatico o meno, ai semafori, agli ordini o dispacci di servizio e a tutto il movimento dei treni gestito in tempo reale da capistazione “ferrotelegrafisti”. In particolare in America, ricorda Calvert il passaggio dei treni è stato segnalato al dispatcher da ciascuna stazione, e registrato da lui. Tutte le registrazioni di tutti gli ordini emessi sono state mantenute e lagestione di ogni treno. Il dispatcher di controllo è stato sovrapposto il calendario, che era ancora l'autorità per la circolazione dei treni regolari. Il dispatcher, tuttavia, è stato responsabile di tutti i treni in più, e per ridurre i ritardi per quanto possibile, mediante l'emissione di ordini di treno. Il sistema consisteva in ordine treno del dispatcher alla sua scrivania al punto di divisione, e gli operatori telegrafici distanziati lungo la linea, collegati da un filo ".

 

 

 


          istituti per radiotelegrafisti della

 

"Golden Era"  

   

della RADIOtelegrafia 

         

 

 

 

Sono riuscito a raccogliere queste poche informazioni su  quelle che erano le scuole italiane per radiotelegrafisti negli anni della cosidetta "Golden era del CW", dove i radiotelegrafisti italiani sono sempre stati i migliori  rispetto ai marconisti di altre nazionalita'. Aggiungo solo a titolo informativo che alla fine della seconda guerra mondiale, con la ripresa del traffico del naviglio mercantile italiano le compagnie che gestivano il traffico radioelettrico sulle navi, non avevano personale rt sufficiente a coprire l'organico, cosi (fortunosamente) molti ex rt della fu' Regia Marina confluirono in particolare nel naviglio mercantile, dopo aver sostenuto regolare esame  per il brevetto civile al ministero a Roma. Voglio riportare un pezzo di una presentazione su Gino Montefinale tenuta durante un convegno a Pisa : 


"A Roma, sul finire del 1927, Gino Montefinale ebbe l’accortezza di far predisporre e di consegnare personalmente al radiotelegrafista Biagi, membro della spedizione polare del dirigibile Italia, una primordiale stazione radio portatile ad onde corte. Ne raccomandò l’uso; fu infatti quella stazione con abilità ed intelligenza utilizzata dal Biagi a far localizzare il 7 Giugno 1928 la famosa “tenda rossa” di Umberto Nobile tra i ghiacci artici dove, ricordate, il dirigibile Italia era precipitato. Il brevetto di radiotelegrafista di prima classe , uno dei primi brevetti internazionali rilasciati, datato 20 Aprile 1912 infatti, riporta in calce la firma autografa del Capitano di Corvetta Capo del Reparto Radiotelegrafico Gino Montefinale."
 

Pertanto i primi brevetti di radiotelegrafisti furono forse rilasciati alla fine del 1911 dal ns Ministero. Ho conosciuto  alcuni di queste persone RT della MMI e nulla avevano di meno di un ufficiale RT regolarmente diplomato, anzi........ Queste le poche informazioni che sono riuscito a reperire cercando tra i colleghi  piu' anziani che conoscevo.

 

GENOVA

 

A Genova c'era l'Istituto   privato  "Augusto Righi"  dove insegnava   la parte di fisica relativa alla radio il prof. Salanitro che era anche insegnante di fisica  in un istituto statale  sempre in Genova. Come insegnante di radiotelegrafia c'era il Sig. Viola  notissimo qui  a Genova. Il prof. Salanitro  Natale era anche il vice preside  di quell'istituto . Da tempo sono tutti e due deceduti. Il corso durava due anni e i risultati erano buoni se ci si applicava, era un fattore positivo per il lavoro. Terminato il corso, si davano gli esami scritti a La Spezia  e gli orali a Roma in viale Trastevere presso il Ministero PPTT.   Bisognava aspettare l'esito da La Spezia e quindi ci voleva un certo tempo, tutto questo nel 1952. L'istituo RIGHI era in via Assarotti ( da piazza Corvetto).

 

  RT  NAZZARENO ACCIAI

 

 ROMA

 

A Roma c'era un  istituto privato a pagamento per la formazione di radiotelegrafisti "Il Marconi". Il titolare della scuola era il signor Cavalier Saso detto Il Cavaliere. Era molto severo nella selezione dei corsisti  e poteva anche allontanarli dalla scuola se di scarso rendimento (scaldasedie). La retta mensile era carissima . I vari istruttori erano tutti molto capaci. Nel periodo degli anni sessanta oltre a lettere e geografia, c'erano: Il signor Testa profondo conoscitore  del regolamento RT. Un  ex comandante per la nautica di cognome Capotondi. Era stato imbarcato anche sulla nave Somalia. Un ingegnere napoletano molto giovane preparatissimo in  matematica-elettrotecnica- radiotecnica. Un classico professore d'inglese e poi lo stesso  Cavalier Saso per la ricezione e trasmissione telegrafica. A quei tempi il Cavaliere si vantava (credo però sia vero) che il suo istituto era quello che prendeva più brevetti di prima classe a parità del numero degli studenti, era il suo vanto da un bel numero di anni a quella parte.

 

 RT operatore RomaPTRadio Lino Pappalardo IZ0DDD

 

LA SPEZIA

 

A La Spezia la scuola era privata  del Sig. Barbagallo, che era titolare  anche di un negozio di Radio-TV ed elettrodomestici nella stessa citta’. La scuola si trovava in piazza Chiodo ,davanti all'ingresso principale dell'Arsenale detta Porta Principe, la quota mensile era di Lire 3.000 nel 1954, la durata del corso era triennale. Le materie erano elettrotecnica, radiotecnica, radar ed altri ausili alla radionavigazione, inglese, geografia, arte navale, navigazione, meteorologia , diritto marittimo. Della sola geografia si doveva sapere sugli Stati di tutto il mondo e le principali linee aeree e marittime internazionali. Gli esami scritti si davano a Livorno verso Settembre, poi se ammesso agli orali l'esame si teneva a  Roma sul viale Lungotevere. Gli esami a Roma erano severissimi. Per la prova orale pratica di inglese oltre che dialogare direttamente con l'esaminatore, l'esaminato veniva fatto accomodare in una cabina telefonica e si doveva rispondere alle domande che venivano fatte via telefono. La SAIT Belga cercava presso tutte le scuole di RT italiane personale radiotelegrafista per le navi da loro gestite, molti RT spezzini imbarcarono appena promossi a Roma su bandiera estera.

 

RT  Mario Fiaschi ed RT operatore di Roma PT Radio Frassi

 

CAGLIARI

 

A Cagliari all'inizio degli anni sessanta c'era un corso professionale di telegrafia presso l’Istituto Nautico Buccari di Cagliari. Il corso di telegrafia era tenuto dal Professor Besson, grande radiotelegrafista degli anni verdi della radio.

 

CARLOFORTE

 

Nel piccolo centro marittimo, noto a tutti noi naviganti per la loro parlata genovese, esisteva una scuola privata per la formazione di RT di buon ordine, organizzata presso la sede messa a disposizione della Curia locale. I corsi triennali furono pochi perche' per mancanza di allievi la stessa scuola fu chiusa. Non mi risulta che fosse a pagamento. Molti degli RT di Carloforte confluirono come RT di ruolo della SIRM. RT MM

 


 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO



A San Benedetto del Tronto esisteva un istituto per la formazione dei radiotelegrafisti fino al 1973 presso il locale Istituto I.A.L. gestito dall'IPSIA e successivamente chiuso per mancanza di alunni.

San Benedetto del Tronto - Via L. Dari - Ex scuola Radiotelegrafisti della I.A.L.

 

 

    TRIESTE


 

A Trieste vi sono state diverse scuole per RT. La piu' vecchia, sempre privata, esistente prima della seconda guerra mondiale era quella ubicata in Via Crispi. L'altra la scuola Radio Marittima ,  del Professore Capitanio si trovava  in viale XX Settembre Nr.1, posta all'ultimo piano di un magnifico palazzo d'epoca proprio sopra i Portici di Chiozza. L'altra più vecchia credo, antecedente la 2 guerra mondiale.

 


 


 

        BIBBIENA (provincia di Arezzo)

 


A Bibbiena piccolo centro dove erano addensati licei e istituti tecnici, grazie alla poderosa influenza e perseveranza di un radiotelegrafista sig.Ravagioli, nel 1934 diplomatosi RT al Varignano, quindi di provenienza della Regia Marina, fondo' in questa cittadina un centro di formazione privato per radiotelegrafisti fin dall'anteguerra . Egli fu coadivulato dal noto professore di fisica Prosperi professore che teneva lezioni anche a Laureati e non. Fu cosi' che molti che frequentavano fisica si iscrissero al corso di RT, dove due professori tra cui il signor Tamburini Enrico  dettero la continuazione per la parte concernente la telegrafia e le procedure radio-legislative, incluso pratica apparati.

Sono cosi' riuscito a sapere come in piena toscana,dove il mare non si vede nemmeno curvando la sfera terrestre, che le lezioni marinaresche erano tenute da un colonnello dell'aviazione militare in pensione. Punto di forza era logicamente la meteorologia. Anche a quei tempi la parte degli esami teorici si svolgeva nella sede piu' vicina, gli allievi che avevano superato la parte teorica dovevano poi affrontare lo scoglio pratico-orale al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni a Roma. A meta' degli anni sessanta, la scuola privata fu chiusa a causa della stessa sezione che conflui nell'ITIS locale. Quindi una scuola privata con quasi trent'anni di esercizio, molti suoi RT erano a ruolo Telemare SIRM.

 

      Prof. Enrico Tamburini

 

 

 

      TRAPANI

 

Dai ricordi del marconista IT9DSA Antonino di Bella.

Molti degli ultimi marconisti che hanno fatto la scuola di radiotecnica dedicata soprattutto alle navi tramite l'I.P.S.A.M. (Istituto professionale di stato per le attività marinare) , che negli ultimi anni a causa del sistema GMDSS non hanno potuto navigare. Hanno potuto pero' ,grazie al diploma districarsi nell'ambiente postale e poi entrare nel mondo dei radioamatori. Essere radianti  è una valida opportunità per continuare a mantenere ancora operativa la comunicazione in segnale Morse, più grottescamente conosciuta con l'appellativo di CW. (continue wave, ovvero onda continua).

Sullo sviluppo tecnologico, responsabile nell'ultimo decennio, di aver messo definitivamente in soffitta appeso ad un chiodo il tasto telegrafico, è insindacabile; invece non lo è affatto per la maggior parte dei radioamatori che, con il loro  atteggiamento impassibile, quasi disinteressato, forse così facendo, hanno ingenuamente perduto per sempre la titolarità che i predecessori si erano guadagnati con non pochi sacrifici: saper comunicare in morse come Guglielmo Marconi, primo radioamatore mondiale! Infatti, per la capacità, abilità e la  professionalità richiesto dal sistema stesso, veniva attribuito a lui come a noi, l'etichetta di essere cultori della radio, "custodi della massima espressione radioantistica."

Oggi, lo spettro di frequenza radioamatoriale, riservato al CW, è sempre meno affollato, vi sono perlopiù i cosiddetti irriducibili, vecchi radiotelegrafisti. Un tempo appartenenti alla Marina militare, alla navigazione marittima commerciale, alle Poste, all'Aeronautica, all'Esercito, ancora orchestranti  nell'etere, ed io ben volentieri mi unisco a loro, con lo sguardo fisso smarrito verso l'infinito, riapro un cassetto della memoria, pensando agli inizi degli anni 80, quando misi piede per la prima volta dentro la scuola IPSAM; bei tempi, le Telecomunicazioni erano ancora fortemente garantite anche dal sistema Morse, ma il  progresso avanzava inesorabile, spietato, assetato di innovazioni, lasciava presagire a una imminente morte della telegrafia da tutti i servizi commerciali, sia terrestre che marittimo. 

Ringrazio, in particolare,  il mio primo professore di RT, dotato di una elevata capacità professionale fuori dal comune, per il modo in cui mi ha inculcato il CW nella scuola di Trapani, per  avermi immedesimato a esplorare l'affascinante mondo dell'etere,  nonché, sono anche riconoscente all'ultimo professore di RT avuto a scuola durante il 5° anno, un tipo tosto, un pò patito della velocità, capace di far commisurare con certosina tecnica di insegnamento, fin dove si riesce a spingere il limite delle tue capacità di apprendimento.  Sono trascorsi  parecchi anni da quando sedevo sul banco di scuola, davvero una bella esperienza, essere in un istituto dove potevi imparare uno dei mestieri fra i più prestigiosi: il radiotelegrafista!  Appena quattordicenne con la possibilità tra le mani di addentrarsi nel mondo delle radiocomunicazioni, guidato da validi insegnanti, la maggior parte erano ex "lupi di mare" e sentivo addosso la loro stoffa pregiata coinvolgermi quotidianamente, carico di entusiasmo ad imparare quanto più potevo, assorbivo meglio di una spugna!

Subito ebbi l'impressione di aver scelto una scuola gagliarda, (come dicono delle parti di Roma) che metteva a disposizione degli allievi attrezzature teoriche, cioè ogni banco era dotato di singolo tasto telegrafico e di cuffia, per imparare tutti noi a ricevere e trasmettere simultaneamente; però il momento più bello era scandito quando ci trovavamo in un'altra classe, chiamata aula pratica, poiché dotata di stazione radio, ognuno di noi  a turno, veniva sottoposto a rigido addestramento attraverso collegamenti simulati in radiotelegrafia e in radiotelefonia, con le altre scuole d'Italia, ovvero per ordine di distanza, voglio ricordare precisamente che entravamo in contatto diretto con gli allievi che studiavano a Torre del Greco (Napoli) a  Molfetta, (Bari) a Imperia e a Grado, (Trieste)  su frequenza e ora dei giorni della settimana prestabilita, (QRX).

Era indescrivibile l'emozione e la gioia che si provava a poter operare davanti una stazione radio, definita "la finestra aperta sul mondo,"  sempre pronti a immettere nell'etere i nostri elaborati tecnici, costruiti a suon di fantasia: radiotelegrammi bordo-terra e terra-bordo, tipo MSG, PRID, INTERFLORA, ARES,  comunicazioni di soccorso, urgenza, sicurezza, bollettini meteo, avvisi ai naviganti,  lista traffico. Per chi lo sà, non fa alcuna fatica, a ricordare, quante centinaia di migliaia di ore nella sua vita,  è rimasto attaccato con l'indice, il medio e il pollice della mano sul tasto, con la cuffia in testa e le orecchie doloranti, attentissime a decodificare i segnali Morse, non sempre facilmente udibili, spesso in mezzo a interferenze, disturbi rumorosi, scariche elettrostatiche, effetto Fading; (QRL QRM QRN QSB).

Come dimenticare quella sorta di sermoni pronunciate dall'insegnante, ripetuti ogni giorno, a proposito del CW: "Una  vera arte musicale, (TI TA) non alla portata di tutti, dettata da precisi ritmi segnati dal tempo, tra la durata del segnale e la pausa necessaria per spaziare tra un carattere e l'altro, oppure tra una parola e l'altra!" dunque, occorre abnegazione, in cui,  predisposizione verso l'apprezzamento sonoro, pazienza illimitata, esercitazione costante, buona volontà permanente, sono i requisiti fondamentali per poter un giorno venire a capo di questa materia. Era formidabile poter ascoltare le stazioni radio costiere operanti nel bacino del mediterraneo, prima fra tutte Trapani radio (IQM) assicurava alle navi in transito il servizio radiotelefonico in VHF (canale 16 e 25) in MF (2182 e 1848 khz) per consentire anche le conversazioni telefoniche bordo-terra e viceversa; senza alcun campanilismo, non ce n'è bisogno,  era proprio la realtà, ricordo che  grazie alla strategica posizione geografica in cui era allocata la stazione costiera di Trapani radio, una nave non appena lambiva il mare di Gibilterra, già si sentiva come se fosse vicino l'Italia, effettuava chiamata e otteneva immediatamente risposta.

Ecco le altre importantissime stazioni radio costiere, a cominciare da Roma radio (IAR) quasi sempre preferivo seguire il suo lavoro svolto in grafia, in MF sulla frequenza internazionale (500 khz) e sulla frequenza di lavoro (516 khz) sempre tempestata immersa in un traffico considerevole, mentre in HF faceva sentire le sue inconfondibili note trasmesse da una circolare automatica, sulle varie frequenze. (4320 8670 13011 17160 22372 khz)  Lavoravano a ritmo forsennato pure in HF le stazioni costiere italiane di Genova radio (ICB)  e Trieste radio (IQX) ma alla fine degli anni 80' furono le prime a essere soppresse, soltanto un pò più tardi, esattamente il 31 ottobre 2005 anche Roma radio ha chiuso i battenti per sempre.

Da oltre 10 anni l' I.P.S.A.M. di Trapani non esiste più, l'edificio è ora  a disposizione del Liceo Classico come deposito di materiale scolastico, ma niente e nessuno potrà mai cancellare questo pezzo di storia che appartiene alla città, ecco perchè  ho voluto scrivere due righe, a proposito delle ex cinque scuole d'Italia, per dar voce a tutti coloro che si riconoscono in tale esperienza e preferiscono tacere, ma anche per essere  da sprono affinché i cultori del CW possano venir fuori tutti e riappropriarsi magari delle frequenze radioamatoriali, infine, per fare un dispetto al progresso,  credo sia orgoglio e prestigio dell'uomo, mantenere in vita, nelle sue mani, l'arte oltre centenaria di comunicare in Morse. HI HI Scrivere a distanza di tempo i periodi scolastici per diventare RT , sono ricordi dolorosi, soprattutto quando un'istituzione come il Ministero prefisso e la Confitarma hanno letteralmente cancellato i miei cinque anni di scuola e di brevetto.

 

      RT  Antonino di Bella  IT9DSA

 


 

SCUOLE DI MOLFETTA, TORRE DEL GRECO, CAMOGLI, GRADO

 

Tutti conosciamo la loro storia, visto che la maggior parte degli RT della mercantile proveniva per lo piu' da queste scuole, in generale si puo' sintetizzare che a grandi porti mercantili o militari e a sedi di grandi armatori o basi navali esistevano scuole per radiotelegrafisti,  quindi tutto era legato alle attivita' delle citta' marinaresche.

 

 


 

Ultime sugli RT militari Corsisti Militari: la pietra miliare degli RT della Marina Mercantile

 

Questo e' il percorso di I1ZB, uno dei capoposto della stazione costiera ligure di ICB, per arrivare al brevetto ! Sono nativo di Pietra Ligure, e mia madre (santa donna), era la postina del paese;  giugno 1947 finito le scuole elementari, mia madre mi ha prospettato il lavoro da fattorino presso l'ufficio dove lei era regolarmente impegnata, il lavoro prospettato era quello del recapito dei telegrammi e degli espressi. Accettai, naturalmente, l'impegno lavorativo era il periodo Giugno/Settembre. Il primo giorno che entrai in quell'ufficio, fui attratto dalla nota macchinetta del telegrafo, il direttore Cav. Barbieri, visto la mia folgorazione, mi disse "vuoi imparare ?" avuta la risposta positiva, mi scrisse su un foglio di quaderno a quadretti l'alfabeto MORSE, quando me lo consegnò mi disse "se per ferragosto sarai in grado di trasmettere un regolare telegramma avrai un giusto premio". Il mio impegno e un valido maestro mi portarono alla data del 15.08.1947 in grado di trasmettere il mio primo TLG. Sfida vinta,   il premio che il Direttore mi aveva riservato, era di 500 lire ! (un premio molto  grande).

Dopo quella stagione estiva, tornavo spesso in ufficio in modo da tenermi in allenamento, avevo 12 anni,  anche nelle stagioni successive andai a fare il fattorino, fino alla stagione del  1954. Nel Gennaio 1955 vengo arruolato nella Marina Militare, dopo un mese a La Spezia, dove mi viene assegnata la categoria di RT, vengo avviato a Roma Santa Rosa, dove frequento il corso di RT per militari di leva, dal Febbraio a Agosto di quell'anno,  sostenuto brillantemente l'esame, dove mi classifico al primo posto su 40, vengo avviato a Cagliari St.Ignazio radio dove inizia la mia lunga professione di radiotelegrafista . Sostengo l'esame internazionale per il brevetto di prima classe al  Ministero PT a Roma, a fine ferma militare torno a Pietra Ligure, e all'ufficio P.T. . Inutile raccontarti i viaggi a Genova, dove mi promettevano imbarchi da allievo RT ma mai mantenuti. Nel frattempo, dovendo ben vivere e dopo regolare concorso postale, passo impiegato PT di ruolo degli uffici locali PT. Da li a diventare operatore di Genova PT Radio fino al pensionamento e' storia che tutti conoscete.

 

           RT Antonio Zerbini I1ZB

 

    

 

 

 

 


Prima degli anni 80 i volontari che erano in possesso del brevetto (civile) di radiotelegrafista di bordo, dopo aver frequentato il corso presso le Scuole CEMM, ed aver superato il tirocinio a bordo, gli venivano assegnati 4 anni in più di carriera. Cioè si ritrovavano subito Sergenti con 4 anni di anzianità rispetto ai propri colleghi di corso che ancora erano Comuni di 1^ classe. E questo era dovuto ad una vecchio decreto risalente al dopo guerra. Le gare di velocità di RT in marina erano ancora previste sino al 2000, dopo sono state tolte, in quanto gli standard NATO non prevedevano più la ricezione e trasmissione morse, la telescrivente e nello stesso tempo sono mancati anche le relative procedure .

Venivano svolte ogni trimestre, ogni sei mesi ed annuali, inoltre ogni qualvolta la nave era in attività TIRNAV (tirocinio navale), presso le strutture di MARICENTADD (Centro Addestramento Marina Militare) a Taranto, si effettuavano le attività specialistiche per solo le categorie “RT” e “S” (Radiotelegrafisti e Segnalatori). Le trimestrali e le semestrali venivano effettuate dai Sottufficiali addetti all’addestramento TLC nei laboratori/aule didattiche dei Comandi Navali (allora erano COMDINAV UNO a La Spezia, COMDINAV DUE a Taranto, COMDINAV TRE a Brindisi e COMDINAV QUATTRO/COMFLOTCORV ad Augusta).

Le gare si svolgevano, per gli RT:

 - ricezione di un testo cifrato di 50 gruppi alla velocità di 18 ppm, trasmissione di un testo cifrato di 50 gruppi, trasmissione a tempo (3 minuti e 50 secondi) di un testo cifrato di 50 gruppi con la telescrivente, quiz di 20 domande su procedure e normative di telecomunicazioni, tecnica, apparati.

 Per i SEGANALATORI:

- ricezione di un testo cifrato di 50 gruppi alla velocità di 8 ppm, trasmissione di un testo cifrato di 50 gruppi, trasmissione a tempo (3 minuti e 50 secondi) di un testo cifrato (50 gruppi) in telescrivente, quiz 20 domande su procedure di telecomunicazioni, apparati, libro dei segnali, manovre tattiche, abbordi in mare.

I voti venivano registrati su un apposito registro e per la redazione della scheda valutativa annuale, venivano conteggiati (facendo la media) e trascritte sulle note, se era un voto inferiore alla media, le note venivano abbassate e si inviava un rapporto informativo, per inviare il personale con deficienza presso il MARICENTADD (a riparare). Se il voto era alto, faceva media con le note e il giudizio era superiore alla media o ECCELLENTE.

Ogni anno venivano il team itinerante di MARICENTADD ad effettuare le prove periodiche annuali, e quelle erano le prove insindacabili, cioè quelle di riferimento per le note e per vedere l’andamento specialistico. Oltre a queste gare esistevano le gare NATO dove partecipavono i migliori RT e S. appartenenti alla NATO. Queste prove avvenivano a BRUXELLES ed era un vanto per chi ci partecipava!!! (Le velocità sia di RX che TX erano stratosferiche……).

Per quanto riguarda la stazione radio costiera militare di Augusta, la prima stazione era ubicata a TORRE AVOLOS, stazione di Segnalamento e telegrafonica, in collegamento con le reti telegrafoniche del tempo, sparse per tutta la costa siciliana. Torre Avolos anche nella II Guerra Mondiale era la stazione segnali principale connessa con la stazione radio, in collegamento con TERRAVECCHIE avamposto telegrafonico, connesso con la rete telegrafica tramite Palombara, sito strategico diretto con SUPERMARINA. Questo è rimasto fino alla fine del secolo scorso, quando con i cambiamenti radicali, sono stati soppresse parecchie stazione radiotelegrafiche e nodi principali.

 Adesso è rimasto solo il Centro Telecomunicazioni della M.M. di Augusta sito a TERREVECCHIE. Ad Augusta e'sempre esistita la SCUOLA DI COMANDO NAVALE, prima denominata MARICENTADDAS, adesso semplicemente Scuola di Comando Navale connessa con le strutture di COMFORPAT (Comando delle Forze di Pattugliamento Costiero). Per quanto riguarda una scuola di marconisti della marina mercantile, la più vicina ad Augusta era a Catania, dove molti miei colleghi ne sono usciti con il brevetto internazionale!

 

        RT Alberto Mattei IT9MRM

 

 

 


 

 

A ricordare a tutti i non adetti ai lavori, gli articolisti desiderano la pubblicazione dello studio, materia per materia,  necessarie per ottenere il brevetto internazionale di RT, al di la di saper molto bene ricevere e trasmettere a oltre 125 caratteri al minuto, che implicava saper tranquillamente ricevere a matita o a macchina da scrivere a 180 caratteri al minuto. Nella condensata esposizione, parlo esclusivamente al passato, per i motivi che noi tutti conosciamo. Personalmente voglio ribadire l'alta professionalita' dei marconisti di bordo sia commerciali che militari italiani. Sottolineo che malgrado l'istituzione di apposite scuole professionali, ben poche avevano le attrezzatture necessarie a completare un corso cosi' impegnativo, a differenza dei militari, soprattutto quelli destinati alla carriera che disponevano e dispongono di adeguate strutture tecniche altamente specializzate.

Il certificato di RT constatava di 3 classi : di prima , di seconda e di terza classe. I primi due certificati si conseguivano medianti esami  di prove scritte e poi di prove orali e pratiche. Il brevetto di terza classe si conseguiva direttamente dopo aver frequentato una scuola per telegrafisti (RT). Il Ministero si riserva di stabilire il numero dei candidati per sessione. La sessione scritta avveniva nella Circostel regionale piu' vicina, l'esame pratico -orale presso il Ministero PT a Roma-EUR.

Per conseguire il brevetto bisogna essere cittadini italiani, aver compiuto il 18mo anno di eta', ma non oltre il quarantesimo anno di eta',  a meno che non si era coniugato (abbuono di due anni) e un anno per ogni  figlio a carico vivente al momento dell'ammissione. I predetti anni erano commutabili fino a 5 anni e non oltre, ovvero al 45mo anno di eta'. Per partecipare all'esame bisognava essere in possesso di un diploma di una scuola professionale per RT, oppure di altra scuola superiore dove erano state studiate le stesse materie richieste, generalmente laureati in TLC e studenti di IPSIAM per RT/RTF. RT con gia’  in possesso del brevetto di seconda classe che volevano conseguire il brevetto di prima classe. Il candidato poteva usufruire del Manuale del servizio RT e RTF del servizio mobile marittimo e le dispense in inglese incluso le monografie stabilite per l'esame dal Ministero stesso.

La domanda doveva essere inoltrata direttamente al Ministero delle Poste e Tlc di Roma, viale Europa. Le materie e lo svolgimento degli esami scritti presso i Circostel regionali vertevano su un tema d' italiano contenente anche attinenze al servizio radio mobile marittimo,  prova scritta  di elettronica o radiotecnica o apparati radioelettrici e prova scritta d'inglese. Alla comunicazione del Ministero che il candidato aveva superato le prove scritte, lo attendeva le materie pratiche orali a Roma di cui i candidati dovevano essere perfettamente a conoscenza cioe': Principi generali dell'elettromagnetismo e elettricita' fino a quelli della teoria  radiotecnica e elettronica generale applicata.

Caratteristiche tecniche dei vari tipi di apparati RT e RTF obbligatori o facoltativi utilizzati nel servizio mobile marittimo, incluso quelli per la radiogoniometria e l'uso di  rilevamenti radiogoniometrici. La conoscenza generale dei principi di funzionamento degli apparati utilizzati per la radionavigazione. La conoscenza teorica e pratica e della manuntenzione dai gruppi elettrogeni ai turboalternatori, accumulatori di batterie e di tutti gli altri sistemi d'alimentazione usati per la messa in funzione e regolazione degli apparati RT, RTF e radiogoniometrici.

L'esatta conoscenza della radiotecnica, dell'elettronica, dell'elettrotecnica del funzionamento di apparati ricetrasmettitori, inclusi tutto l'insieme che li compongono. Corretta conoscenza delle telescriventi e delle modulazioni impiegate nello scambio del servizio radioelettrico incluso tutti i tipi di modulazione in AM,  QAM, FSK, FM. Le cognizioni pratiche necessarie alla riparazione, con i mezzi di bordo, delle avarie che possono avvenire negli apparati di cui sopra durante la navigazione. La perfetta attitudine alla trasmissione e ricezione a udito di gruppi di lettere, cifre e segni d'interrunzione del codice morse alla minima velocita' di 20 gruppi al minuto.

Di un testo in linguaggio chiaro alla velocita' minima di 25 gruppi al minuto, ogni prova avra' la durata di cinque minuti (cinque minuti per le lettere/segni/cifre) e cinque minuti di lettere in chiaro. L'attitudine alla trasmissione  dei segnali RT. La perfetta attitudine alla conversazione telefonica RTF in lingua inglese. La conoscenza perfetta dei regolamenti applicate al campo delle telecomunicazioni, incluso documentazione relativa e tassazione. Particolar riguardo veniva posta dagli esaminatori ministeriali alla conoscenza esatta delle disposizioni della Convenzione per la salvaguardia della vita sul mare che riguardano il servizio radioelettrico di bordo, sia teorica che pratica.

Adeguata preparazione sulle normative del codice marittimo, abbordi in mare, tracciatura di una rotta,  conoscenza della procedura per il calcolo del punto nave e la perfetta conoscenza dei segnali campioni di tempo, della ricezione dei bollettini meteorologici. Segnali luminosi notturni e segnali diurni. L'esatta conoscenza della geografia marittima mondiale, politica ed economica, delle rotte aereonavali. Sostenere in modo piu' che sufficiente una conversazione nella lingua inglese. La perfetta conoscenza nautiche, dell'arte marinaresca della navigazione, il diritto marittimo, la meteorologia. Giuramento sulla segretezza dei  radiomessaggi ricevuti. Il marconista doveva rispondere esclusivamente al Comandante di bordo.

Il programma di esame teorico e scritto constatava di una moltitudine di pagine. Esso e' variato negli anni per adeguarsi alla tecnologia. Pertanto non e' vero che i marconisti sia militari che mercantili sono solo capaci a trasmettere e a ricevere i segnali telegrafici, ma la loro conoscenza va ben oltre. Certo il tempo di prepararsi era poco (minimo tre anni, diventati poi cinque) e non tutti gli Istituti privati o pubblici avevano adeguata strumentazione e banchi di lavoro di radio elettronica per la necessaria pratica. La stessa cosa dicasi per l'importante materia di nautica ed esercitazioni marinaresche.

Molto e' dovuto alla  volonta' degli allievi di conseguire il brevetto di prima classe, che hanno studiato ben oltre i programmi ministeriali, per sopperire alla mancanza di strutture scolastiche. A tali persone, che per fortuna sono la quasi totalita', sia militari che civili, va un'encomiabile plauso per la loro abnegazione nello studio prima e dopo il conseguimento del brevetto di RT e nella loro alta professionalita' di servizio RT.

Il sottoscritto ha cercato di condensare, rimanendo il piu' possibile attinenti ai fatti, i dati messi a disposizione delle persone che hanno voluto collaborare (menzionati). Grazie alla stazione radio di Coltano Radio passata sotto l'amministrazione PT negli anni dopo il 1930, dopo essere stata in gestione alla Societa Italo Radio, ha trasmesso (prima SRT costiera) per i piroscafi passeggeri italiani, il primo bollettino stampa di notizie e di finanza per i passeggeri imbarcati su queste prestigiose navi della Marina Mercantile Italiana. 

  

    

      Adolfo Brochetelli  - IK1DQW

 

 

 

 



Gianmatteo  IZ3CYT, con un passato di RT di mestiere, mi ha inviato alcune note riguardo le Scuole per Radiotelegrafisti: “L'istituto per le attività marinare G.Cini di Venezia nasce negli anni 50 come donazione del conte Cini per gli orfani di marinai e caduti in mare. In seguito si trasforma in Istituto Professionale per le Attività Marinare con varie sezioni tra cui Radiotelegrafisti di bordo. L'istituto era ubicato nell'isola di S.Giorgio Maggiore proprio davanti al bacino di S.Marco, era dotato di convitto annesso dove gli studenti potevano pernottare tutta la settimana. La sezione per RT era composta da un’aula per la pratica della trasmissione, una per la ricezione dove  la facevano da pradone due stupende macchine telegrafiche a nastro da noi soppranominate "Gigie", i tasti che usavamo erano i classici verticali postali, poi vi era un’officina radioelettrica molto ben fornita dove regnava il prof. Romano Mora autore di numerosi testi inerenti la radionavigazione e ricordo, tra i più recenti, uno riguardante il GPS. Vi era  poi il fiore all'occhiello, la stazione costiera didattica IQU completa di tutti gli apparati forniti dalla SIRM, ricordo due ricevitori SKANTI, un ricevitore MARCONI marine APOLLO, un trasmettitore MARCONI COMMANDER, ricevitore di autoallarme di cui non ricordo il tipo, RDG marconi marine RTX VHF, ricordo inoltre un vecchio RX mi pare RCA e altri di cui ho perso memoria. Avevamo anche una "Nave Scuola" il "Marinaretto" un vecchio peschereccio nominativo IQPA dotato di una stazione radiotegrafica e radiotelefonica completa............ bellissimi ricordi, ora l'istituo è stato assorbito dal Nautico di Venezia e i locali della scuola trasformati in alberghi.

 

 


"IL MARINARETTO"  DELL'ISTITUTO SCILLA IPSAM GIORGIO CINI
"IL MARINARETTO" DELL'ISTITUTO SCILLA IPSAM GIORGIO CINI


Gianni I3MJA, anch'egli ex RT di mestiere mi comunica quanto segue riguardo le Scuole per Radiotelegrafisti
.
Sono radioamatore dal 1972 licenza che ho acquisito dopo essere sbarcato come RT in Marina Mercantile con solo 3 anni di navigazione. Il brevetto l'ho conseguito a Roma nel 1966 e ho frequentato le scuole Ipsam Girgio Cini di Venezia. Peccato che nel sito ci sia poco dell'attività della scuola. Ricordo che la scuola ( unica in Italia) era proprietaria di una nave scuola a vela. Si chiamava " Giorgio Cini" IIGN ed effettuava crociere estive imbarcando allievi delle varie scuole professionali e degli Istituti Nautici d'Italia. Attualmente su Facebook si può trovare, grazie ad iniziativa di un amico Giorgio Tonello e mia, molta documentazione fotografica della vita in
Istituto e delle crociere ( dagli anni 50 in poi ) della nave. Attualmente la nave ( costruita a Nantes nel 1896 ) naviga sotto bandiera francese col nome originale di " Belem". Tornando al tuo sito, sono rimasto allibito dai numerosi tasti che vi sono illustrati; avevo anche io cominciato una piccola raccolta , ma mi sono fermato a pochi pezzi tra i quali il Vibroplex anno 1968, il tasto delle
poste, e un tasto da me autocostruito a bordo, dopo aver visto come trsmettevano gli operatori russi ( isuperabili).
A differenza di ciò che ha trovato il collega Gianmatteo IZ3CYT nella stazione IQU al Cini a Venezia, io ricordo il leggendario AC 16 Allocchio Bacchini e un T300 Marconi in onda media.

 

Successivamente Gianni mi ha informato

di quanto segue:

vi sono molte notizie su un sito che parla dell'isola di san Giorgio Maggiore a Venezia ( per intenderci l'isola si trova esattamente davanti a San Marco nell'omonimo bacino) vi sono esplicitate tutte le attività che vi sono e che vi erano. Infatti sia l'Istituto Scilla ove vi erano i Marinaretti orfani di lavoratori del mare e lo IPSAM "Giorgio Cini" ora non vi sono più. Le strutture che rimangono della ex Scuola e dell'ex Collegio compresa una piscina coperta che funzionava per le ore di educazione fisica sin dagli anni 60, sono adesso a disposizione della Compagnia della Vela di Venezia che sta utilizzando le darsene esterna ed interna come ormeggio per barche da diporto dei soci. Uno di loro, un architetto di cui sono amico, la scorsa settimana mi ha detto che la Compagnia gli ha affidato la realizzazione del progetto di ristrutturazione delle ex aule e padiglioni delle scuole. A presto avremo un incontro in loco perchè, gli ho spiegato, sono curioso di vedere cosa è rimasto. 

 

DI SEGUITO ALCUNE IMMAGINI DI GIANNI I3MJA IN QUALITA' DI RT

       

 

 

 

          SCUOLE DI RADIOTELEGRAFIA

                    

                     NEGLI ANNI '20

 

 

 

Nel corso degli anni venti, la professione di radiotelegrafista imbarcato nella Marina Mercantile divenne sempre piu’ invitante per i giovani che vi potevano trovare un mestiere tecnicamente all'avanguardia, di prestigio e anche ben pagato.

 

Nel 1926 la Compagnia Internazionale Marconi o Radio Italia retribuiva i migliori operatori radiotelegrafisti con uno stipendio annuo che oscillava tra le 12.000 e le 18.000 lire, vitto e alloggio franco a bordo e trattamento giuridico da Ufficiali (ricordo, a titolo di esempio, che i salari agricoli a quel tempo erano tra le dieci e le venticinque lire al giorno, mentre una famiglia operaia difficilmente riusciva a mettere insieme piu’ di ottomila lire all'anno).

 

Era ovvio che in tale situazione nascessero scuole private per l'istruzione radiotelegrafica, visto anche il ritardo da parte della scuola pubblica a diffondere capillarmente corsi, vuoi di elet­trotecnica, vuoi di pratica radiotelegrafica, tali da consentire agli allievi il superamento degli esami per il brevetto internazionale presso la scuola della Marina del Varignano di La Spezia o l'Istituto Superiore Postale Tele­grafico in Roma.

 

Una breve ma laboriosa ricerca ci ha consentito di ricostruire il quadro di queste scuole in Emilia-Romagna. Il Ministero della Pubblica Istruzione in una sua circolare del 7 novembre 1927 prendeva atto del diffondersi delle scuole private e affermava che, se agli effetti di una rapida ed efficace divulgazione di questa disciplina (ovvero della radiotelegrafia n.d.a.) tali istituzioni sono da guardarsi con speciale simpatia, giova d'altra parte assicu­rarsi che l'insegnamento sia impartito con serieta’ e mezzi adeguati.

 

A tal fine si avviava un inchiesta per conoscere l'ubicazione delle scuole, gli elenchi del personale insegnante, la durata dei corsi e i programmi, le tasse scolastiche, le condizioni dei locali, i materiali e le apparecchiature radiotelegrafiche della scuola, la data di fondazione ed il numero degli alunni.

 

Veniamo cosi a sapere che a Bologna esisteva dal 1912 una scuola di telegrafia, a cui in seguito si era aggiunta la radiotelegrafia, presso l'Istituto Radiotelegrafico Ars et Labor i cui corsi, distribuiti su due anni, duravano sei mesi con cinque ore di lezione al giorno e che la scuola, al 16 febbraio 1928, disponeva di sei macchine morse, cicale per la trasmissione al primo corso, una macchina automatica Wheatstone per la trasmissione al secondo corso, un apparato da 1,5 kW tipo Marconi.

 

Al 1924 risaliva invece la fondazione dell'Istituto Radiotelegrafico Bolognese che disponeva di due stazioni: una Telefunken da 500 W e una Marconi da 1, 5 kW ed era frequentata da 12 alunni. Il terzo istituto della provincia di Bologna lo troviamo invece a Porretta dove il 15 ottobre 1927 si era aperta la scuola Marconi annessa al locale collegio convitto.

 

Qui i corsi duravano dai 6 agli 8 mesi a seconda della maggiore o minore attitudine dei singoli alunni e le lezioni coprivano sei ore al giorno.

 

Il programma “porrettano” comprendeva: elettrostatica, elettrodinamica radiotecnica, struttura e funzionamento degli apparecchi radiotelegrafici e radiotelefonici, trasmittenti e riceventi, a valvola, a cristallo e a scintilla usati a bordo delle navi mercantili, termodinamica, motori a scoppio ed a combustione, convenzione di Londra, legislazione della Marina Mercantile, ricezione auricolare alla cuffia telefonica, trasmissione dei segnali morse al tasto.

 

L'istituto possedeva una macchina automatica di trasmissione Wheatstone, oscillofoni, cuffie, cicale, macchine Morse, un apparecchio trasmittente Marconi a spinterometro rotante della potenza di 1,5 kW tipo di bordo, ricevitori a cristallo e a valvola.

 

Era frequentata da 10 allievi. In tutte queste scuole le rette, non modeste se paragonate alle retribuzioni del tempo, variavano dalle 70 alle 150 lire al mese.

 

Ai primi di luglio del 1928 il Ministero della Pubblica Istruzione emanava norme piu’ severe e precise sulle scuole radiotelegrafiche.

 

In primo luogo il personale insegnante per la parte pratica avrebbe dovuto essere scelto tra provetti radiotelegrafisti che fossero stati addetti per molti anni in qualita’ di capistazioni o di capotecnici ai servizi radiotelegrafici mentre il personale dell'in­segnamento teorico avrebbe dovuto possedere una cultura superiore in fisica e matematica ed avere seguito corsi regolari di elettrotecnica nonche’ corsi speciali di radiotelegrafia.

 

La scuola avrebbe poi dovuto disporre del seguente materiale:


1 - apparecchi telegrafici: macchine Morse automatici Wheatstone tasti Morse.
2 - apparecchi radiotelegrafici: cicaline cuffie telefoniche complesso trasmittente a scin­tilla con spinterometro rotan­te complesso trasmittente con spinterometro a scintilla fra­zionata (tipo Marconi o Tele­funken oppure tipo francese S.F.R.) apparato ausiliario di soccor­so a rocchetto di Ruhmkorff  o a vibratore di aereo ricevitore a cristallo complesso trasmittente a val­vole ricevitore a valvole radiogoniometro.
 3 - apparecchi di misura: ampe­rometri, voltmetri, wattmetri, ponte di Wheatstone, onda­metri.


Per ovvi motivi anche il Genio Militare manifesto’ interesse verso queste scuole. Apprendiamo cosi dai documenti militari che al 4 Gennaio 1929 nelle otto province dell'Emilia-Romagna oltre a quelle bolognesi gia’ ricordate, era attiva solo un'altra scuola a Ferrara, quella dell'Istituto Radiotelegrafico Ferrarese fondato il 1 novembre 1925 che aveva una macchina trasmittente automatica a cadenza variabile per le esercitazioni di ricezione auricolare, 2 macchine scriventi morse, 6 tasti, 6 cicaline. La scuola ferrarese era frequentata da nove allievi. Inoltre sempre a Ferrara lezioni pratiche di telegrafia morse (trasmissione e ricezione a zona e ad udito) erano impartite alla fine del 1929 da un ufficiale di prima classe dell'Amministrazione delle Poste e dei Telegrafi debitamente autorizzato.

Col 1930 questa prima stagione, per cosi dire privatistica, dell'istruzione radiotelegrafica, di cui abbiamo trovato queste testimonianze per l'Emilia-Romagna, volge at termine. Il governo, vuoi per scoraggiare fenomeni speculativi, vuoi per motivi di controllo da parte del regime su di un ramo tanto delicato, anche ai fini militari, partendo dalla constatazione del risultato poco confortante degli esami del 1930 per il rilascio del brevetto internazionale di radiotelegrafista dovuto alla scarsa preparazione dei giovani provenienti alle numerose scuole private di radiotelegrafia esistenti in Italia, decide di riesaminare la situazione di tutte le scuole ordinando la chiusura di quelle non idonee. Secondo i Ministeri delle Comunicazioni e dell'Educazione Nazionale non solo un gran numero di candidati al brevetto non riusciva normalmente a riportare l'idoneita' ma persino i promossi dimostravano, in genere, un livello culturale talmente basso da far ritenere che presso la maggior parte delle scuole l'insegnamento fosse svolto con mezzi del tutto  inadeguati, specialmente per quanto concerneva le esercitazioni pratiche.

 

Gli elenchi dei materiali reperiti presso le scuole emiliane sembrano mostrare che queste erano sufficientemente attrezzate e pure il personale insegnante, quasi sempre composto da validi radiotelegrafisti e da esperti in elettrotecnica, pare di levatura piu’ che accettabile, ma anche per esse la sorte era segnata. Ben presto vengono infatti creati, d'intesa tra Ministero dell'Educazione Nazionale e Ministero della Guerra, presso molte scuole industriali, dei corsi serali di R.T. della durata di sei mesi e quasi gratuiti, mentre altri corsi diurni si aprono presso le stesse scuole industriali per offrire, con minimi sacrifici econornici, una garanzia di maggiore efficacia e uniformita’ della preparazione e per assicurare un puntuale controllo da parte dello Stato su questa sfera dell'Istruzione tecnica.

 

La concorrenza, anche di tipo economico, delle scuole pubbliche e semipubbli­che unita a sempre piu’ rigidi controlli tecnici si rivelo’ fatale alle iniziative private.

 

Via via anche in Emilia-Romagna (oltre a quelle prima ricordate, col tempo si erano aperte altre scuole a Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Forli), i vari Istituti privati cesseranno le loro attivita’.

Dopo alcuni anni di ulteriore vita assai saltuaria e stentata (talvolta i corsi non poterono neppure iniziare per mancanza di allievi) anche l'ultima scuola privata di radiotelegrafia Bolognese, quella della Ars et Labor, chiudera definitivarnente nell'Agosto del 1939.

 

STORIA DELL’ISTITUTO AURELIO BELTRAMI

            Un'aula dell'Istituto Aurelio Beltrami

 

Nel 1935, l'Aeronautica Militare scelse l'Istituto Beltrami come sede per i corsi di radiotelegrafia. Le lezioni furono tenute qui sino alla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945). Il ricevitore Morse appena acquisito dal Museo molto probabilmente è stato usato dagli studenti nelle attività di laboratorio. Qui di seguito riportiamo un passo dal libro "Ali e Onde" pubblicato dall'A.I.R.E. (Associazione Italiana Radio d'Epoca), dove l'Ingegner Soresini, oggi curatore onorario del nostro Museo, propone un ricordo personale di quei corsi tenuti all'Istituto Beltrami durante la Seconda Guerra Mondiale.

"Chi, durante gli anni della guerra (1939-1945), si fosse trovato di passaggio nella lunga e stretta via Cappuccio, tipica strada della vecchia Milano, nel silenzio mattutino, sarebbe stato sorpreso nell'udire il passo cadenzato di un manipolo di avieri che si recava all'Istituto Radiotecnico di via Circo dove, alle 8, avevano inizio i corsi di specializzazione per radiotelegrafisti dell'Aeronautica Militare. Provenivano dalla caserma distaccata situata in via Francesco Ferruccio [.].

Partivano alle 7, raggiungevano l'Arco della Pace, attraversavano il Parco percorrendo via Alemagna, da Piazza Cadorna, raggiungevano corso Magenta per dirigersi da Via Cappuccio, in via Circo, dove si infilavano nel portone n°4 dove dal 1919 aveva sede l'Istituto Radiotecnico. Ne uscivano alle ore 13 per ritornare, per il rancio, al loro distaccamento. Ebbi l'avventura di essere un istruttore nell'ambito di questi corsi negli anni 1940 e 1941, ma poi fui io a diventare un allievo di corso di perfezionamento sulle microonde e mi trasferii a Berlino."

 

  L'Istituto Radiotecnico Aurelio Beltrami nasce nel 1919 per iniziativa dell'Ingegner Aurelio Beltrami. È un'iniziativa pionieristica, che consente a Milano di disporre della sua prima scuola tecnica specializzata per questo settore. Probabilmente si tratta anche della prima scuola di radiotecnica di tutta l'Italia. L'Istituto utilizza al meglio l'esperienza delle scuole tecniche superiori che in quegli anni erano state già create in Germania, Inghilterra e Francia e che l'Ingegner Beltrami aveva visitato per documentarsi in modo approfondito. Presso l'Istituto hanno luogo anche i corsi specialistici per radiotelegrafisti dell'Aeronautica Militare. Caratteristica della scuola è il largo uso di laboratori in cui gli studenti si formano, aggiungendo alla teoria rigorosa e approfondita, la pratica di quanto viene insegnato. L'Istituto, seguendo la crescita delle tecnologie correlate, sviluppa man mano numerose specializzazioni: Radiotrasmissioni, Tecnologie del Vuoto, Elettrotecnica, Elettromeccanica, Alfabeto Morse, Radiomeccanica, Telefonia, Radiotecnica, Radiotelegrafia, Elettronica, Televisione, Ponti Radio e Nucleare.

Numerosi corsi di aggiornamento si affiancano a quelli regolari, sostenuti da numerosissime esercitazione pratiche di livello sia elementare che superiore (si passa dalle semplici applicazioni della legge Ohm ai primi sistemi di ripresa televisiva e ai primi calcolatori di tipo analogico).

L’Istituto Radiotecnico Aurelio Beltrami organizza mostre a carattere didattico che testimoniano il grande fervore tecnico della scuola. Queste molteplici attività rendono la scuola unica nel suo genere e la preparazione dei suoi studenti è considerata una delle prime nel suo campo.

Per tutte queste attività, all’Ing. Aurelio Beltrami vengono conferite: la medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano (anno 1955) e la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione (anno 1958) che premiano il suo lavoro di Maestro.

Alla morte di Aurelio Beltrami la scuola attraversa una crisi che si conclude all'inizio degli anni 80 con il passaggio della gestione ad una cooperativa di professori e successivamente alla cessazione delle attività nello stesso decennio.  

Nel 1994 l'Istituto Radiotecnico A. Beltrami di piazza Mentana, 6 a Milano è stato chiuso. Una fine poco gloriosa di una grande scuola.

 

 

 

 

 


Giorni fa ho ricevuto una gradita mail di Giorgio Speranzini, Funzionario Tecnico presso il Ministero Sviluppo Economico dipartimento Comunicazioni di Ancona, per informarmi dell’esistenza, in passato a Pesaro, di una Scuola per Radiotelegrafisti.


L’esposizione fattane dal Sig. Speranzini è accorata e nostalgica tant’è che questo scritto troverebbe valida collocazione nella Sezione “AMARCORD” del sito. Tuttavia, trattandosi di una Scuola per Radiotelegrafisti, va ad aggiungersi a quelle già esaminate.

    

La Scuola si chiamava “Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato Giuseppe Benelli” ed era ubicata vicino al porto di Pesaro, fu poi trasferita in Via Nanterre a Pesaro.

Le sezioni che ricordo erano: Motorista Navale, Radiomontatori, Padroni Marittimi, Odontotecnici  e Radiotelegrafisti.

Io venivo da Venezia dove avevo fatto il primo anno di RT all’IPSAM Giorgio Cini e l’anno successivo mi ero ritirato verso Gennaio.

Era l’anno 1972 e mi iscrissi al secondo anno.

Eravamo pochi ricordo, una quindicina, nessun esponente del gentil sesso, mentre avevo sentito dire che a Grado ce n’erano e in generale nelle Scuole del Nord.

Il professore di ricezione e trasmissione Umberto Ciarlatani era un uomo di più di 70 anni che si dilettava ancora (infervorato ancora dalla passione, ma lucido) ad insegnare alle nostre giovani menti i segreti della digitazione, movimento del polso, non battere il tasto con le dita ……

Io, ricordo, ero nervoso nel trasmettere e spesso sbagliavo, però in ricezione me la cavavo bene.

Il Prof  “Charly Boy” (così soprannominato) era un bravo e paziente insegnante e ci intratteneva talvolta con i suoi racconti di quando, più giovane, era imbarcato.

Ci raccontava dei lunghi viaggi che faceva, le carrette del mare  sulle quali  aveva  dovuto imbarcare ….e aneddoti della sua vita….

Ricordo che diceva che in Canada, agli incroci delle strade, c’era un cartello che recitava così: Stai attento se non vuoi divenire piatto!  

Un’altra volta si era fermato a fare l’amore con una signorina in un tunnel che credeva dismesso, invece era attivo e all’arrivo del treno scapparono a gambe levate.

Ma la narrazione più emozionante fu quando nel 1956 era imbarcato come ufficiale radiotelegrafista nell’Andrea Doria.

Raccontò che quel maledetto giorno c’era la nebbia e l’Andrea Doria e lo Stockolm collisero, la prua dello Stockolm rinforzata, entrò nel lato destro della fiancata dell’Andrea Doria, morirono membri dell’equipaggio della nave svedese e tanti passeggeri della nave italiana. Disse che a bordo dello Stockolm erano ubriachi perché non fecero nessuna manovra e via discorrendo, difendendo naturalmente il comandante  Calamai.

Ci fece vedere una foto dell’epoca dove dopo 11 ore dalla collisione l’Andrea Doria  era quasi affondata del tutto inclinata a dritta ed una scialuppa di salvataggio si allontanava. Disse: io ero li a remare!!!! Gli credevamo eccome !!!

Nonostante i problemi di finanziamenti e di “non voglia” di mare di alcuni di noi , 4 per l’esattezza, dopo aver ottenuto il Brevetto Internazionale di Radiotelegrafista  (che abilitava anche all’imbarco su aeromobili) presero il mare e con alterne vicende condussero trai i 3 e 6 anni di navigazione.


Attualmente due di loro sono impiegati alle Poste, uno al Ministero dello Sviluppo Economico Dip. Comunicazioni (IO) e un altro è impiegato presso Telecom Italia.


Ricordo comunque con nostalgia quei periodi di gioventù, mi sono iscritto al gruppo facebook “i marinaretti dello Scilla”, continuo ad ascoltare i radioamatori con il sistema “ web sdr” e ho diversi software per esercitarmi in ricezione e anche in trasmissione.

Non possiedo alcuna radio trasmittente.

Navi imbarco: Jolly Arancione, Jumboemme, Blue Marlin, Caterina M., Cocler 2.


    Giorgio Speranzini nato Battazza

 

Offagna (An) lì 17 /07/2011